Nato come progetto modello di integrazione e socialità nel quartiere, la struttura Rosenbach a Oltrisarco (Bolzano), costata 55 milioni di euro è chiusa da tempo. “Il motivo? La scarsa domanda. Incomprensibile se si considera la carenza di alloggi per giovani e studenti nel capoluogo”, così il Team K. Le risposte a un’interrogazione in Consiglio provinciale in merito alle future iniziative dimostrano che le istituzioni sono ancora ferme ai tavoli di lavoro, mentre l’emergenza abitativa si fa sempre più sentire in città, come riportato dalla stampa in questi giorni.
Il Cohousing Rosenbach è nato alcuni anni fa come progetto ambizioso di studentato connesso al quartiere: affitto calmierato in cambio di attività socialmente utili nel quartiere. Una struttura costata la bellezza di 55 milioni di euro è già chiusa e riconvertita a magazzino. E pensare che nella città di Bolzano – per stessa ammissione del rettore – studenti rinunciano a studiare all’università per mancanza di alloggi. “Scordiamoci di diventare una vera città universitaria finché non si risolve il problema” è l’amaro commento del direttore della Lub Günter Mathà al quotidiano Alto Adige.
Interpellata dal portale online Barfuss lo scorso ottobre, l’Assessora Deeg attribuisce più di qualche responsabilità agli studenti che a suo avviso non sono abbastanza furbi da trovare le offerte segnalate nelle varie bacheche cittadine. “Questo approccio che non intende andare a fondo dei veri motivi del flop non merita ulteriore commento. Forse bisognava porsi il problema dell’incrocio dei molti criteri (anni di residenza che impossibilitano l’acceso agli studenti, alto monte ore da dedicare al quartiere, ecc.) del progetto. Probabilmente tanti avrebbero preferito pagare più dei soli 130 euro mensili in cambio di una maggiore facilità di accesso al progetto”, commentano i due esponenti del Team Future Matthias Cologna e Tommaso Marangoni.
Per quanto riguarda le soluzioni alla carenza di alloggi per giovani e studenti nel capoluogo, le risposte all’interrogazione di Maria Elisabeth Rieder in Consiglio provinciale non sono rassicuranti. “Tavoli di lavoro tra comune, provincia e ateneo ma per ora non c’è alcuna prospettiva. Gli studenti non si iscrivono a Bolzano per carenza di offerte abitative e prezzi non abbordabili e la priorità resta l’ampliamento della nuova Facoltà di Scienze e Tecnologie. Da riempire con quali studenti?”, si domandano i due esponenti del Team Future, che chiedono la riapertura della struttura al più presto, con prezzi in linea con altri studentati gestiti dalla Provincia.