Lo scandalo Sad ha picconato entrambe, senza vincitori ma solo sconfitti, restituendo un’immagine desolante della politica provinciale. Agli altoatesini è stato offerto uno spettacolo fatto di personalismi, lotte di potere, l’emergere di standard morali di condotta bassissimi, il prevalere di interessi di parte a scapito di quelli collettivi, in un momento oltretutto tanto difficile per molti dei nostri concittadini. Un capolavoro in negativo insomma.
Il Team K ha oggi convintamente votato contro la “nuova” Giunta, non poteva essere altrimenti. L’offerta di collaborazione – seria e leale – che abbiamo mosso al presidente Kompatscher è stata cestinata senza complimenti e ce ne rammarichiamo. Lo stesso Landeshauptmann sa benissimo che una Giunta a otto, con la delega di un assessorato fondamentale ed estremamente complesso da guidare come quello alla Sanità nelle sue mani, sarebbe una scelta sbagliata. Troppo impegnativo, troppo potere concentrato nelle mani di una sola persona. L’opzione di ricorrere a un assessore esterno è invece non solo un’ammissione di debolezza della Svp stessa ma anche un’ipotesi che difficilmente si concretizzerà. Tra i 35 consiglieri che siedono oggi in Consiglio provinciale nessuno ha la competenza, il curriculum professionale, la credibilità politica, etica e anche umana del dott. Franz Ploner. Peccato non aver avuto uno scatto di coraggio, peccato che anche il presidente Kompatscher – eletto a suon di promesse di rinnovamento della politica locale – non riesca nemmeno ora a superare la logica della tessera di partito, nell’interesse della popolazione.
I voti dei contadini sono stati preventivamente assicurati dai finanziamenti milionari arrivati alla categoria, un’abile mossa tattica, che rivela però tutta la debolezza del presidente della Giunta provinciale. Che oggi si è salvato in corner. Oggi la Svp ha dimostrato di non essere in grado di rinnovare il suo modo di intendere la politica, da comitato d’affari quale è diventato. Ci dovranno pensare i cittadini con il loro voto a dare la scossa necessaria per cambiare la politica in Alto Adige.