Dopo una accesa e sentita discussione in aula è stato approvata – contrari solo Svp e FdI – la mozione del Team K che istituisce un gruppo di lavoro Comune-Provincia per offrire sezioni bilingui nelle scuole dell’infanzia del capoluogo. “Un traguardo storico, che pone finalmente le fondamenta per arrivare ad una proposta formativa plurilingue, almeno nella scuola dell’infanzia”, commentano i consiglieri del Team K Matthias Cologna e Thomas Brancaglion. Contrari solo i conservatori di Svp e FdI, un’inedita comunanza d’intenti sul tema scuola probabilmente frutto della nuova maggioranza provinciale.
Una comune formazione bilingue paritaria nelle due maggiori lingue della provincia negli anni della prima infanzia, significherebbe non solo un importante vantaggio per la conoscenza dell’altra lingua, ma contribuirebbe anche ad un avvicinamento dei gruppi linguistici e alla creazione di una comunità cittadina più unita. “L’ex-assessora Monica Franch tentò di introdurre per la nuova scuola dell’infanzia di Prati di Gries un modello plurilingue, istituendo un gruppo di lavoro Comune-Provincia onde definire come comporre tale sezione – ricorda il consigliere comunale del Team K Matthias Cologna –ma purtroppo non se ne fece nulla. Come Team K abbiamo perciò chiesto un nuovo gruppo di lavoro che studi e proponga alla Provincia – competente in materia – un modello didattico plurilingue per tutta la città almeno nelle scuole dell’infanzia.” Mesi fa, un’analoga mozione del Team K fu approvata all’unanimità – quindi anche dall’Svp – anche nel Consiglio comunale meranese.
Molte famiglie sono infatti consapevoli che il sistema scolastico attuale non soddisfa il livello di bilinguismo richiesto in ogni ambito sociale e ritengono perciò opportuno iscrivere i propri figli in una scuola con insegnamento “prevalente” nell’altra lingua per migliorare le competenze linguistiche nella seconda lingua. Va inoltre sottolineato che un elevato numero di bambini “non madrelingua” in un gruppo – in alcuni casi anche oltre la metà – non facilita l’apprendimento delle competenze linguistiche nella lingua “prevalente”.
Le soluzioni proposte dall’assessora Ramoser come i test d’ingresso non solo non funzionano, ma mettono a rischio il diritto all’istruzione. Un modello plurilingue, invece, alleggerirebbe la pressione sugli asili tedeschi a Bolzano, garantendo migliori competenze linguistiche. Lasciano quindi molto perplessi le parole pronunciate dell’assessora Svp ieri in aula, che ha bollato la proposta come insensata, non necessaria e che mette a rischio la minoranza tedesca. “Parole incredibili fondate su pregiudizi e paure, dato che abbiamo sempre ribadito che un modello formativo plurilingue sarebbe aggiuntivo ai modelli esistenti e l’art. 19 dello Statuto di Autonomia non sarebbe toccato”, sostengono i due consiglieri comunali.
Il voto di ieri rappresenta un segnale forte del Consiglio comunale alla Provincia: anche se non abbiamo la competenza diretta, la nostra richiesta e posizione politica è chiara: Bolzano non vuole aspettare altri decenni, ma avviare grazie al gruppo di lavoro paritetico un percorso concreto per arrivare a proporre un modello plurilingue funzionante alla Provincia.
“Anche se è stata approvata solo una parte della mozione, ci riteniamo comunque soddisfatti per aver posto la questione all’attenzione dell’aula e dell’opinione pubblica, oltre ad aver fatto il primo passo nella giusta direzione. Ringraziamo le colleghe ed i colleghi sia di maggioranza che di minoranza per aver sostenuto convintamente la mozione e mandato un chiaro segnale alle tante famiglie che aspettano una risposta dalla politica su questo tema”, concludono i consiglieri comunali.
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