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Un organismo di garanzia contro la violenza a sfondo sessuale, il Team K voleva che la relativa mozione approvata diventasse legge
In politica da oltre una legislatura, medico e dirigente di lungo corso all’interno dell’Azienda sanitaria, Franz Ploner sa fin troppo bene che i mulini del legislatore macinano lentamente. Per questo motivo negli ultimi anni si è molto impegnato per far sì che, sulla base di una legge provinciale del 2021 e di una mozione approvata nel 2022, il tema dell’“Istituzione di un Organismo di garanzia per i casi di violenza a sfondo sessuale” fosse trattato in una legge. Oggi la prima commissione legislativa del Consiglio provinciale si è occupata del relativo disegno di legge, con una triste conclusione: il testo è stato respinto dalla maggioranza con tre voti a favore e tre contrari. La motivazione? La Giunta provinciale sta lavorando a un suo disegno di legge, che andrà ad incorporare lo studio scientifico in corso. In breve, questo significa continuare ad aspettare.
Per le vittime di abusi, non è dunque prevista alcuna legge che preveda l’istituzione di un apposito ufficio presso la Difesa civica prima della fine del 2026. Il consigliere del Team K Franz Ploner è sorpreso dalla bocciatura. “Una legge provinciale garantisce la progettazione, il finanziamento, la calendarizzazione e l’implementazione di questo ufficio, forte di un supporto professionale e con il coinvolgimento di un Consiglio delle vittime, con l’obiettivo di arrivare a una difesa permanente e indipendente, sul modello del Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Il parere del Consorzio dei Comuni di prevedere semplicemente un punto di contatto presso l’ufficio antidiscriminazione, mettendo in comune le risorse, non riconosce la gravità del fenomeno e il fatto che il tema della violenza sessuale è stato per troppo tempo un tabù, oltre alla spirale di sofferenza in cui cadono le vittime”, si rammarica Franz Ploner.
Il rappresentante del Team K non vede alcuna concorrenza con l’ufficio del difensore istituito dalla diocesi di Bolzano-Bressanone nel 2010, al contrario. “Il difensore previsto dalla diocesi si occupa degli abusi sessuali su bambini e giovani nell’ambiente ecclesiastico. Il rferente indipendente avrebbe invece il compito di infrangere il tabù dell’abuso sessuale a livello sociale, con campagne di sensibilizzazione e adottando misure per affrontare la violenza sessuale contro i minori e gli adulti vulnerabili nelle istituzioni ecclesiastiche e pubbliche. Il fatto che anche le associazioni ecclesiastiche abbiano aderito alla piattaforma ‘La Rete – Das Netzwerk – La Rei’, i cui rappresentanti hanno consegnato oltre 1.300 firme al Landeshauptmann e al gruppo di lavoro istituito a livello provinciale, sottolinea più che mai l’importanza di un organismo di garanzia, che sia assolutamente indipendente. La possibilità di istituirlo al più presto è stata persa dalla maggioranza politica con la bocciatura del mio disegno di legge”, conclude Franz Ploner.