Oggi il Consiglio regionale ha approvato a larga maggioranza un disegno di legge che introduce un fondo di previdenza sociale per gli artisti, per consentire loro di mettere insieme una piccola pensione complementare: chi versa almeno 500 euro all’anno in questo fondo pensione, ne riceverà altrettanti come contributo dalla Regione. Questo è un primo passo importante, a cui però ne devono seguire di ulteriori.
“Finalmente il fondo di previdenza sociale per gli artisti, promesso da tempo, è diventato realtà. Bene, tuttavia non possiamo non rilevare che il contributo è piuttosto modesto e i criteri di idoneità all’accesso devono ancora essere definiti. Vigileremo affinché il tutto non finisca per essere uno schiaffo alla cultura, soprattutto in questo momento di così grande difficoltà.
Negli ultimi mesi gli operatori culturali sono stati decisamente bistrattati: 2.600 euro di contributo-Covid per otto mesi di stop professionale sono molto scarsi. Ci vorranno ancora mesi prima che l’intero mondo culturale riparta e intanto molti artisti sono senza reddito. Nella discussione odierna in Consiglio regionale ho fatto un confronto tra artisti e contadini di montagna.
Se come società vogliamo che chi si impegna in montagna e nel settore culturale si prendano cura del nostro paesaggio naturale e culturale, in condizioni difficili e con redditi che spesso non sono sufficienti per sopravvivere, allora è necessario dotarsi di un valido sistema di sostegno. Per andare in questa direzione, un piano culturale per il nostro territorio e la definizione della figura professionale di artista sono requisiti indispensabili”, ha detto Alex Ploner, a proposito della nuova legge.
Il Team K ha dato il suo voto favorevole oggi al disegno di legge proposto dalla Giunta regionale e allo stesso tempo ha presentato un’interrogazione in merito ad ulteriori misure di sostegno-Covid per il settore culturale.