Il turismo ha portato e porta indiscutibili benefici, ma anche pesanti esternalità negative. I costi della vita e dell’abitare che esplodono, il traffico congestionato, un affollamento in molti luoghi a tratti ingestibile: l’accettazione collettiva del turismo è sempre minore, in molte città e località in tutto il mondo, non solo in Alto Adige. “Dobbiamo far sì che l’intera popolazione locale tragga vantaggio dal turismo, per questo il Team K propone di legare alla tassa di soggiorno una ‘tassa per il territorio’, da destinare a fini collettivi o addirittura direttamente ai cittadini, con un bonifico nel loro conto corrente, per compensarli soprattutto dello sfruttamento economico del nostro territorio ma anche dei forti aumenti del costo della vita di cui soffre una provincia a vocazione turistica come la nostra”, spiega Paul Köllensperger, primo firmatario di una mozione sul tema.
Il modello è quello già esistente della tassa di soggiorno a carico dei turisti, ma a differenza di quest’ultima andrebbe destinata direttamente ai cittadini. Come? Seguendo l’esempio del Klimabonus austriaco. Si tratta di un contributo – che si somma alla tassa di soggiorno – a carico dei turisti, che viene poi versato direttamente nei conti correnti dei cittadini. Ma questa è solo una delle possibili opzioni sul come destinare le risorse raccolte, che potrebbero anche finanziare servizi pubblici (come il trasporto pubblico locale) per farli diventare più economici o addirittura gratuiti.
“La lobby del settore mi accusa di essere contrario al turismo. Ma ciò sarebbe stupido e banale. Tutti nelle nostre vite ci troviamo ad essere turisti. La verità è che io ho osato parlare delle sue esternalità negative sul territorio e sulle vite stesse di chi ci vive. Il nostro territorio, il nostro ambiente vitale, bene comune, viene sfruttato economicamente, quindi è del tutto giustificato chiedere che la collettività ne tragga un diretto e concreto beneficio. Io voglio che questo settore economico sia più orientato al bene comune e che tutti gli abitanti ne abbiano un vantaggio. Ho quindi proposto un semplice modello per far partecipare tutti al successo del settore. Penso che in Alto Adige sia arrivato il momento di muoverci in tal senso, anche per ridisegnare i rapporti tra popolazione locale e turisti. Perché senza il consenso dei cittadini il turismo sul lungo periodo non funzionerà”.