Le risposte dell’assessore provinciale Alfreider all’interrogazione del Team K sui voli in elicottero lasciano alcune domande senza risposta e destano perplessità: nell’ultimo anno e mezzo sono stati effettuati in Alto Adige un totale di 40 voli in elicottero. “I voli turistici in elicottero sono un paradosso rispetto alla strategia provinciale di sostenibilità ambientale”, afferma il consigliere provinciale Alex Ploner.
“In un recente incontro con la difensora civica, il Dachverband ha affrontato la questione dei voli turistici in elicottero, ai quali anche gli hotel fanno pubblicità. All’inizio di luglio ho presentato un’interrogazione dopo che alcuni cittadini esasperati dalla situazione mi avevano contattato. Mi permetto di dubitare che negli ultimi 18 mesi in Alto Adige ci siano stati solo una quarantina di voli di elicotteri di qualsiasi tipo. Nella risposta si legge che sarebbero stati 14 da Valdaora, altrettanti da Pontives e 13 dal Renon. Quello che mi stupisce di più è il fatto che la Giunta provinciale se ne lavi semplicemente le mani. All’inizio di settembre verranno spesi 2,4 milioni di euro per un festival della sostenibilità a Bolzano, dove si spera che prassi come queste vengano discusse criticamente. Se decidiamo che i tour turistici in elicottero non sono adatti a una regione che vuole presentarsi per il futuro come una delle regioni più sostenibili d’Europa, alle parole dovrebbero seguire i fatti. È giunto il momento di agire e porre fine a queste attività se vogliamo essere presi sul serio nei nostri sforzi di tutela ambientale”, afferma Alex Ploner.
Nella sua risposta al Team K, l’assessore Alfreider scrive che la Provincia non ha competenza primaria in materia di trasporto aereo. Ne ha però in materia ambientale e infatti il Consiglio provinciale ha approvato nel 1997 una legge (Lp 15/1997) che regolamenta proprio il traffico aereo nelle aree sensibili. Gli operatori turistici che offrono tour in elicottero prevedono aree di decollo e atterraggio fuori dalle zone sensibili (sopra i 1.600 metri e nei parchi naturali), ma lo strumento per intervenire e limitare l’inquinamento atmosferico e acustico c’è.
“La questione ora è se la Giunta provinciale vuole porre termine a questa attività dannosa per l’ambiente o se continuerà a lavarsene le mani scaricando la responsabilità su Roma e preferirà investire milioni di euro in festival che sono utili solo per il marketing, ma non sono per affrontare e risolvere le questioni ambientali”, conclude Alex Ploner.