Il tema dell’invecchiamento attivo – come peraltro quelli della sostenibilità ambientale e del costo dell’abitare – in Alto Adige vengono affrontati più che altro a parole. La relativa legge provinciale, varata ormai nel 2022, in molti ambiti non è ancora stata implementata e già si parla di rivederla. Non è ancora stato nominato un difensore degli anziani, come previsto dalla legge e anche le commissioni indipendenti non sono ancora state istituite. Non è stato nemmeno nominato il difensore civico per i diritti degli anziani privati della loro libertà personale.
Questo è quanto emerge dalla risposta a un’interrogazione del consigliere provinciale Franz Ploner. “La Giunta provinciale è davvero ingegnosa quando si tratta di temporeggiare”, sbotta Franz Ploner. Si legge nelle risposte: “Il programma di governo prevede di unificare gli uffici della difesa civica, per arrivare a una centralizzazione delle segnalazioni che giungono dai cittadini, sfruttando al meglio le sinergie esistenti tra i vari uffici della difesa civica. Al fine di creare una fonte giuridica standardizzata e coerente per gli uffici del difensore civico provinciale e porre così le basi per riunirli sotto un’unica struttura, si ritiene ragionevole incorporare anche l’Ombudsman per gli anziani in questa legge provinciale, modificandola”.
Nella risposta, il Presidente del Consiglio provinciale scrive: “In questo contesto, sarebbe anche necessario rivedere le responsabilità del difensore degli anziani. Inoltre, forse, si dovrebbe anche riconsiderare la procedura per la sua selezione. L’emendamento alla legge sopra proposto potrebbe essere inserito nel prossimo disegno di legge omnibus”. “Ecco come si presenta la promozione e il sostegno dell’invecchiamento attivo in Alto Adige, grazie alla maggioranza”, afferma perplesso Franz Ploner.