“Prendiamo atto che il dibattito politico sul nuovo Piano urbano della mobilità sostenibile è rimasto completamente incentrato sul traffico automobilistico e questo francamente dispiace. Il raddoppio dell’arginale ad esempio sarebbe un intervento che comporterebbe un aumento del traffico – come si apprende da fonti di stampa – addirittura del 30 per cento. Più traffico significa anche più esternalità negative ad esso collegate: smog, rumore, occupazione di spazi pubblici, emissioni di gas climalteranti. Abbiamo invece bisogno di un nuova visione di città incentrata sulla mobilità sostenibile, da sostenere in modo estremamente deciso. Per questo proponiamo alcune soluzioni incentrate sulla ‘cura del ferro’ e su una maggiore vivibilità dello spazio pubblico, fine ultimo del nostro impegno politico”, affermano i consiglieri comunali Matthias Cologna e Thomas Brancaglion.
Di seguito una sintesi delle proposte del Team K contenute nei documenti voto che arriveranno in discussione in Consiglio comunale.
Un tram-treno che colleghi Caldaro e Appiano al capoluogo, transitando sulla linea ferroviaria Bolzano – Merano
Un “fiume” di auto – in media circa 20mila – si riversa ogni giorno dall’Oltradige verso Bolzano, contribuendo fortemente ad intasare il traffico nel capoluogo. Una linea tranviaria che da Caldaro passi per Appiano per poi immettersi nella linea ferroviaria esistente Bolzano – Merano a Ponte Adige, con un tracciato quindi che non attraversa la città e colleghi tre stazioni strategiche per la mobilità del capoluogo quali Casanova, Bolzano Sud e la stazione centrale, rappresenterebbe un’opzione sostenibile e attrattiva all’auto privata. Un’autorevole studio progettuale c’è già (il progetto dell’ingegner Hüsler) ed è una prima, importante base di discussione per un tavolo congiunto tra Comuni interessati, Provincia e STA, con lo scopo di inserire il progetto nel Pums come scenario futuribile.
Raddoppio della linea ferroviaria Bolzano-Merano
Decenni di dibattiti eppur nulla si muove. Con questo documento voto intendiamo accelerare i tempi per arrivare finalmente al raddoppiamento della linea ferroviaria Bolzano-Merano, un’opera attesa e necessaria da decenni. In particolare, proponendo di rendere prioritario il progetto, dirottarvi se possibile i fondi del PNRR e istituire un tavolo tecnico con STA e RFI per valutare anche la necessità del raddoppio tra Casanova e il bivio con la linea del Brennero in vista del tram-treno per l’Oltradige.
Pedaggio gratuito sull’A22 tra Bolzano Nord e Sud
Utilizzare il tratto autostradale che corre sul territorio comunale come tangenziale, rendendone gratuito il passaggio in entrambi i sensi di marcia. La proposta mira a consentire al cosiddetto traffico di transito di attraversare la città nel modo più rapido possibile, bypassando le strade cittadine senza intasarle ulteriormente. Una richiesta che abbiamo già presentato ma che non è ancora realtà, pur essendo stata accolta dalla giunta in sede di bilancio 2020.Chiediamo dunque di stanziare le risorse necessarie – che sono piuttosto modeste peraltro – per implementare la proposta; quantomeno in via sperimentale inizialmente per studiare costi ed effetti
Il nodo di interscambio di Ponte d’Adige sia progettato considerando anchel’opzione Tram-Treno dell’Oltradige
La stazione ferroviaria di Ponte d’Adige si trova in una posizione strategica e conseguentemente la Provincia intende realizzarvi il nuovo centro intermodale. Questo snodo per la mobilità dovrà essere adeguatamente considerato sia nel progetto di Tram-Treno per l’Oltradige che come punto intermodale per raggiungere le stazioni ferroviarie del capoluogo (Casanova, Bolzano Sud e Bolzano centrale). Per rendere quindi sempre più attrattivo il trasporto su rotaia riteniamo cruciale istituire un tavolo di lavoro fra i comuni di Appiano e Caldaro, Provincia, STA e RFI per approfondire la fattibilità del progetto Hüsler e rendere la stazione di Ponte d’Adige un nodo nevralgico del trasporto su rotaia.
Via Kolping e via Ospedale non sono adatte al passaggio (ad assorbire tutto il traffico pesante delle corriere in entrambe i sensi) a doppio senso degli autobus
Sono oltre 1.700 gli autobus che circoleranno quotidianamente nel triangolo via Leonardo Da Vinci, via Ospedale, piazza Domenicani. Decisamente troppi. Il PUMS prevede infatti di rendere via Leonardo Da Vinci car-free, imponendo agli autobus di circolare in entrambi i sensi di marcia lungo via Kolping e via Ospedale. Via Kolping è una via particolarmente stretta e sprovvista di marciapiedi rialzati, con un passaggio considerevole di pedoni e biciclette, in cui l’aumento del passaggio di mezzi pesanti aumenterebbe esponenzialmente anche l’effetto “canyon urbano” nella via. Per questi motivi chiediamo di non spostare la circolazione dei mezzi Sasa e Sad da via Leonardo Da Vinci su via Kolping, via Ospedale e la parte bassa di via Cassa di Risparmio: una richiesta sostenuta oltre che da noi, anche dalla scuola Dante, dal Kolpinghaus Bozen, dagli abitanti e da esponenti di diversi altri partiti
Spostamento delle linee autobus extraurbane, più vivibilità per Rencio
Un pullman a gasolio non è esattamente un mezzo ecologico e silenzioso. Quando ne passano a centinaia in una via stretta, con un marciapiede ridotto e usato in modo promiscuo anche come ciclabile – peraltro l’unico percorso disponibile per raggiungere ogni altra parte di città, il senso di disagio e di pericolo è legittimo e comprensibile. Le linee extraurbane che si dirigono a nord del capoluogo attraversano tutte Rencio, ma molte – a parte quelle dirette a Renon naturalmente – potrebbero passare lungo via Innsbruck. Già nel 2016 il Consiglio di circoscrizione Centro/Piani/Rencio aveva votato all’unanimità il sostegno alla richiesta, proveniente dagli stessi cittadini. Chiediamo che ci si attivi finalmente in tal senso.
Visione centro storico bus free
Il centro storico cittadino è attraversato giornalmente da più di 1.700 (!) tra autobus urbani e corriere extraurbane. Siamo convinti, guardando anche alla tendenza internazionale, che sia proficuo cercare di togliere i mezzi pesanti dai centri storici, aumentando sia di numero che di qualità gli spazi per la mobilità dolce, la ristorazione e il commercio. Naturalmente bisognerebbe garantire gli spostamenti interni al centro storico per le categorie di utenti che hanno difficoltà motorie, per esempio tramite piccole navette elettriche che colleghino le fermate adiacenti con l’interno del centro storico.