Questo venerdì la quarta commissione legislativa del consiglio provinciale ha trattato un progetto di legge sulla ristrutturazione dei servizi di consulenza e assistenza psicologica, presentato da Franz Ploner del Team K. L’obiettivo primario del disegno di legge è quello di creare un quadro istituzionale adatto a garantire un servizio tempestivo e completo, anche in presenza di forti oscillazioni del numero di pazienti che necessitano di cure. Franz Ploner, firmatario del progetto di legge, critica duramente l’operato della commissione legislativa: “Con la bocciatura a maggioranza degli articoli da 2 a 5 la commissione legislativa non solo ha affossato il progetto di legge, continuando così la tabuizzazione del fenomeno che attraversa la società altoatesina, ma soprattutto ha dato uno schiaffo a tutte quelle persone che soffrono da tempo e che hanno urgente bisogno di aiuto”.
“Le conseguenze della pandemia covid 19 hanno evidenziato un enorme aumento del bisogno di consulenza e supporto psicologico in Alto Adige. L’azienda sanitaria di fatto, in quanto attuale unico fornitore, non può coprire in alcun modo questo servizio. La proposta di legge che ho presentato mira ad affidare a studi collettivi accreditati e a psicologi liberi professionisti la consulenza e l’assistenza psicologica dei pazienti, in aggiunta alla consulenza psicologica già fornita dai servizi medici, dalle aziende sanitarie, dalle comunità distrettuali, dai comuni, dai distretti socio-assistenziali e dalle case di riposo. I servizi previsti da questa legge dovrebbero essere finanziati dal bilancio del servizio sanitario dell’Alto Adige”, ha suggerito Franz Ploner del Team K.
Franz Ploner, consigliere provinciale e medico esperto, dissente anche dal parere negativo del Consiglio dei Comuni con la motivazione che “la ragione principale dei lunghi tempi di attesa per la consulenza psicologica in Alto Adige è la forte carenza di personale”. “La salute mentale, la stabilità e l’integrità sono un bene prezioso di inestimabile valore e rilevanza sociale ed economica. La terapia non deve diventare un privilegio esclusivo dei benestanti della nostra società, che hanno i mezzi finanziari e possono rivolgersi a servizi privati se necessario. La politica deve predisporre un accesso non burocratico, economico e di bassa soglia a questi servizi psicologici”, esorta il deputato del Team K al governo provinciale.
Ricordiamo che otto anni fa la vicina provincia di Trento ha approvato una legge provinciale per regolamentare il trattamento e l’assistenza della salute mentale. L’Alto Adige avrebbe potuto seguire l’esempio.