Questa settimana il Consiglio provinciale ha discusso sui possibili divieti di circolazione lungo l’autostrada del Brennero. “Si tratta di tutelare la salute delle persone che vivono lungo il tracciato autostradale. Con un volume medio di traffico giornaliero di 6.734 veicoli nei primi 14 giorni di ottobre, gli abitanti della zona sono esposti a enormi quantità di polvere, gas di scarico e rumore, 24 ore su 24. Un divieto di transito sul modello tirolese è quindi il minimo che si possa fare per proteggere la salute degli abitanti delle valle Isarco e della Wipptal”, ha chiesto il consigliere Franz Ploner. Nella mozione rivolta al Parlamento e al Governo – che è stata trattata congiuntamente a una analoga della Südtiroler Freiheit e approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale – viene inoltre chiesto di esaminare immediatamente un sistema di contingentamento dei camion per alleggerire il traffico.
“Quello che nel 1974 – con il completamento dell’autostrada A22 dal Brennero a Modena – era stato celebrato con enfasi come un gioiello architettonico e che per molti anni è stato un simbolo di turismo, prosperità e libertà, oggi è ormai diventato un pomo della discordia, un enorme peso per la popolazione locale, oltre che un mega cantiere. Gli abitanti dei centri urbani lungo l’autostrada lamentano tutto l’anno il rumore, l’inquinamento da polveri sottili e i problemi di salute che ne derivano, oltre agli ingorghi chilometrici che spesso si formano sulla statale. Nel secondo fine settimana di ottobre, ad esempio, oltre 50mila veicoli hanno attraversato Vipiteno e Colle Isarco lungo la statale, perché non c’era modo di entrare in autostrada e Google Maps offre ‘generosamente’ ai suoi utenti percorsi alternativi, anche attraverso strade secondarie, purtroppo. Per questo motivo nella mozione chiediamo anche che i gestori dell’autostrada del Brennero utilizzino i sistemi di guida e informazione autostradale in caso di aumento dei volumi di traffico e di rischio di congestione, in modo che i viaggiatori in transito non possano uscire dall’autostrada”, afferma Franz Ploner. “Il fatto che, ad esempio, a Varna siano autorizzati a uscire dall’autostrada solo i camion che riforniscono le aziende, non soddisfa affatto la popolazione, per la complessiva mancanza di controlli. Anche i cartelli di divieto di circolazione non sembrano avere alcun effetto deterrente sugli autisti dei camion, proprio a causa della mancanza di controlli”.
L’Autobrennero macina introiti record – l’anno scorso ha fatto registrare un vertiginoso aumento da 61 a oltre 80 milioni di euro, pari al 31% su base annua – ma ai residenti quello che arriva è smog, rumore e nessuna via d’uscita. E’ capitato che persino ambulanze e altri veicoli di emergenza si siano trovate imbottigliate nel traffico. Uno dei nodi principali per intervenire efficacemente sul problema – il basso pedaggio rispetto alla Svizzera o ad altri percorsi transalpini – è ben noto, ma non è mai stato messo seriamente in discussione. È anche un fatto che non solo il traffico pesante, ma anche quello leggero è aumentato enormemente. Gli Tirolo e Baviera hanno reagito vietando il traffico pesante sull’autostrada, almeno nelle ore di punta, e punendo i trasgressori con multe salate. “Ci auguriamo che lo Stato e i gestori dell’autostrada diano finalmente risposta a questo forte segnale che abbiamo lanciato dal Consiglio provinciale e che la salute, come previsto dalla Costituzione italiana, abbia la precedenza sull’economia”, sottolinea Ploner.