La risposta fornita dal presidente Kompatscher all’interrogazione 72/XVII del Team K sulla trasparenza amministrativa rivela una preoccupante situazione di stallo che si protrae da oltre un decennio, minando la credibilità delle istituzioni regionali.
Il Team K denuncia come, a fronte dell’approvazione del decreto legislativo 33/2013 – nato per allineare l’Italia agli standard internazionali in materia di prevenzione della corruzione e di integrità istituzionale – la Regione Trentino-Alto Adige abbia deliberatamente scelto di approvare una norma regionale in deroga agli obblighi validi per il resto del Paese.
“È inaccettabile che dopo più di dieci anni dall’entrata in vigore della normativa nazionale sulla trasparenza, la nostra Regione continui a nascondersi dietro presunte peculiarità ordinamentali per giustificare una deroga che non ha ragion d’essere”, afferma Paul Köllensperger, capogruppo del Team K. “La trasparenza non è un optional ma un diritto fondamentale dei cittadini e l’atteggiamento dilatorio della Giunta regionale sta minando la fiducia nelle istituzioni. Parlare di ‘fasi iniziali’ di un confronto con l’ANAC dopo quattro anni dalla moral suasion è semplicemente ridicolo. È ora di finirla con questa resistenza all’accountability democratica”.
Particolarmente grave appare il fatto che, nonostante le ripetute sollecitazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), incluso un atto di moral suasion del 2020, la Regione continui a temporeggiare, nascondendosi dietro presunte peculiarità ordinamentali per giustificare il mancato adeguamento alla normativa nazionale.
La risposta del presidente Kompatscher evidenzia come, dopo quattro anni dall’intervento dell’ANAC, ci si trovi ancora nelle “fasi iniziali” di un confronto, con un atteggiamento dilatorio che mal si concilia con l’importanza della trasparenza quale pilastro fondamentale della democrazia e strumento essenziale di prevenzione della corruzione.
La giustificazione addotta dalla Giunta, secondo cui la legge regionale sarebbe necessaria per “coordinare la normativa statale con il contesto ordinamentale regionale”, appare come un pretesto per mantenere uno status quo che limita il diritto dei cittadini all’accesso alle informazioni pubbliche.
Il Team K ribadisce che la trasparenza amministrativa non è un optional ma un obbligo costituzionale, qualificato come livello essenziale delle prestazioni (LEP) e quindi inderogabile anche per le regioni a statuto speciale. Il gruppo consiliare annuncia che continuerà a vigilare sulla questione, promuovendo tutte le verifiche necessarie per responsabilizzare la Giunta regionale.