Dopo la visita della quarta commissione legislativa a Vienna due settimane fa per studiarne le politiche abitative, questa settimana il disegno di legge sull’edilizia pubblica e sociale è giunto al voto in commissione. La riforma presentata dall’assessora Deeg è ancora incompleta. “L’attuale legge urbanistica lascia poco spazio all’utilizzo dei terreni liberi, ma per rendere il mercato immobiliare più accessibile, la mano pubblica dovrebbe aumentare il numero degli alloggi sociali, come a Vienna”, sottolinea Franz Ploner, membro della commissione.
Una riforma è sicuramente necessaria, considerata l’emergenza abitativa causata dai costi esorbitanti per gli affitti e per l’acquisto della casa, con le spese per l’alloggio che in media rappresentano più del 40% del budget di una famiglia. “A Vienna il 75% delle persone vive in affitto, qui in Alto Adige gli alloggi in affitto hanno invece costi altissimi. Invece di affitti troppo cari e poco attraenti e di un uso temporaneo pianificato di questi appartamenti, dovremmo concentrarci su sussidi abitativi legati alla proprietà e su affitti permanenti”, è convinto Franz Ploner.
L’emergenza abitativa è particolarmente sentita nel capoluogo, che ha un mercato immobiliare dai costi tra i più alti d’Italia. Le liste di attesa dell’Ipes sono molto lunghe – sono un migliaio le richieste ancora inevase – e di spazio per costruire ne è ormai rimasto molto poco, a prezzi sempre più inaccessibili che poi si riverberano di conseguenza sui costi di affitto e di acquisto degli alloggi. “Il progetto di riqualificazione dell’areale è partito da oltre quindici anni, è necessario ripartire – sostiene Franz Ploner – sfruttando i fondi del Pnrr, una novità che se confermata sarebbe eccezionalmente interessante per raggiungere due obiettivi: coinvolgere e spalmare appalti e commesse su un numero maggiore di imprese, artigiani e studi professionali locali, a tutto vantaggio della nostra economia; e – appunto – sfruttare i fondi pubblici per destinare una maggiore quota di spazi all’edilizia pubblica, Ipes e cooperative, facendo comunque quadrare i conti. Anche sull’area delle caserme Huber di viale Druso contiamo che la Provincia arrivi presto al dunque, per entrambi questi progetti è passato troppo tempo”.