Più ombre che luci nel bilancio presentato in Consiglio comunale nella seduta di ieri. “Manca un visione strategica complessiva, come denota l’insufficiente attenzione alla sostenibilità, al sociale e in particolare al costo dell’abitare e al sostegno alle famiglie con figli piccoli, per non parlare dei milioni di euro investiti in un progetto a dir poco controverso quale la riqualificazione del Giardino vescovile”, spiega il capogruppo del Team K Sabine Mahlknecht, commentando il voto contrario in aula.
Le elezioni comunali a Bressanone si avvicinano, ma questa non può essere una giustificazione per evitare decisioni strategicamente importanti. Ieri il Consiglio comunale brissinese ha approvato il bilancio di previsione (56,7 milioni di euro), il programma per i lavoratori pubblici e il documento unico di programmazione: scadenze importanti per la città, impegni assolti però senza una vera visione politica forte, senza una prospettiva che sappia guardare al futuro in modo convincente. Facciamo qualche esempio.
L’espansione dell’offerta di servizi di assistenza all’infanzia extrascolastica con orari di apertura flessibili e a misura di famiglia ancora non si vede, mentre gli asili nido aziendali necessitano di maggiore sostegno. Sempre nel sociale, le misure per rendere disponibili più alloggi a prezzi accessibili sono ancora in sospeso e la forte espansione edilizia dell’ultimo decennio – e il Comune avrebbe gli strumenti per intervenire – ha finito soprattutto per alimentare la speculazione con acquisiti di immobili dall’estero. Più in generale troppi cittadini soffrono per il costo della vita cresciuto in modo preoccupante, che incide più in generale anche sulla qualità della vita: luoghi sovraffollati, traffico, prezzi altissimi tarati sui turisti di fascia alta rendono meno attrattivo vivere e lavorare a Bressanone.
Affrontare i problemi significa innanzitutto trovare adeguate risorse. E in questa situazione il Comune non ha trovato di meglio che impegnare quasi due milioni di euro per la bonifica del Giardino vescovile, che è necessaria per la gestione agricola della diocesi di Bolzano/Bressanone. Il progetto è comunque troppo costoso e la stima di 12 milioni di euro è destinata ad essere rivista al rialzo, quando sappiamo tutti che i cittadini di Bressanone desiderano un’area ricreativa accessibile al pubblico e non un parco per eventi a pagamento per i turisti.