Un’attenta programmazione per la ripartenza nelle scuole è di estrema urgenza, soprattutto ora, dopo mesi di apprendimento a distanza. Già in aprile il Team K aveva chiesto l’istituzione di una task force nell’ambito dei gruppi di lavoro del Consiglio provinciale. Questo organismo avrebbe potuto già da tempo presentare strategie per una scuola sicura e per quanto possibile “normale” a partire dall’autunno. I piani annunciati dall’assessore Achammer per le scuole elementari e medie (I. grado) sembrano ancora piuttosto vaghi e lasciano molte domande aperte. Il piano elaborato dalla Giunta provinciale per la scuola superiore sembra essere già più elaborato, ma andava discusso anticipatamente con i dirigenti scolastici, i sindacati e altri gruppi di interesse.
“Il piano per il prossimo anno scolastico annunciato dall’assessore Achammer mi sembra privo di una vera strategia e non entra nei dettagli. A quanto pare, il piano si riferisce soprattutto alla scuola superiore e non contribuisce a risolvere i dubbi che riguardano la ripresa delle lezioni nelle scuole di grado inferiore. Inoltre, non è stata ancora presa alcuna decisione definitiva, una situazione che non permette ai soggetti coinvolti di pianificare i prossimi mesi. Mi chiedo anche perché sia il solo assessore Achammer a presentare una sua strategia senza aver elaborato un piano uniforme in collaborazione con le altre due intendenze scolastiche, quella italiana e quella ladina. Mancano undici settimane al rientro a scuola e ci sono ancora molti dubbi circa l’orario flessibile, l’utilizzo della didattica a distanza nelle scuole secondarie, le lezioni pomeridiane, l’obbligo di indossare la mascherina e la sospensione delle attività sportive. Le imminenti vacanze estive non faciliteranno la pianificazione delle attività e la loro comunicazione”, commenta Alex Ploner, consigliere provinciale del Team K.
Il Team K richiede le seguenti misure per il ritorno a scuola a settembre. Dovrebbe essere compito di una task force elaborare soluzioni dal punto di vista logistico e organizzativo. In primo luogo, la priorità è la disponibilità di aule, ma occorre anche pensare ai mezzi di trasporto degli studenti, all’organizzazione della didattica e alle misure di sicurezza.
“Soprattutto se le lezioni pomeridiane vengono annullate, la perdita quotidiana di ore di lezione è una inaccettabile violazione del diritto all’istruzione dei nostri figli. L’obbligo di indossare le mascherine quando si entra e si esce dalle scuole permette di ridurre le distanze, quindi anche di entrare e uscire ordinatamente dalle scuole. Pertanto, nella situazione attuale, l’orario flessibile non è la soluzione. Il sovraffollamento di autobus e treni è un problema che persiste da anni. Soprattutto quest’anno, è necessario ripensare completamente il trasporto degli studenti e organizzare corse aggiuntive, coinvolgendo le ditte private di pullman che non hanno effettuato corse da mesi e sono quindi in grave difficoltà. Bisogna pianificare il rientro a scuola fin da subito, non c’è più tempo da perdere”, afferma Alex Ploner.
Le misure di sicurezza comprendono anche una strategia di test per le scuole. Gli stessi test attualmente offerti nel settore turistico e in parte finanziati dalla mano pubblica devono essere resi possibili anche per le scuole a partire da settembre. Ciò significa che deve essere possibile per studenti, insegnanti e il personale non docente frequentare la scuola senza mascherina.
“Al fine di aumentare la sicurezza per insegnanti e studenti, il personale scolastico dovrebbe essere sottoposto a intervalli regolari a test PCR. Per quanto riguarda l’uso obbligatorio delle maschere nelle scuole, recenti dati scientifici indicano che l’infettività dei bambini e degli alunni è inferiore del cinquanta per cento rispetto agli adulti. Non dobbiamo inoltre sottovalutare lo stress psicologico a cui sono sottoposti i bambini mentre le indossano. Come già avviene nei paesi del Nord Europa gli scolari dovrebbero poter fare a meno di indossare le mascherine. “, dice Franz Ploner, medico e consigliere provinciale del Team K.
Oltre al rispetto delle misure di sicurezza, il benessere degli studenti non deve essere lasciato in secondo piano. Per mesi hanno vissuto una nuova quotidianità lontano dalle aule scolastiche e dai contatti sociali della loro comunità scolastica. Tuttavia, anche le incertezze emerse negli ultimi mesi devono essere prese sul serio. Gli psicologi scolastici devono iniziare da qui e intervenire maggiormente nelle scuole. I bambini dovranno essere in grado di elaborare ciò che hanno vissuto e di parlarne apertamente.
La didattica a distanza dovrebbe in ogni caso essere evitata anche nella scuola secondaria e può al massimo far parte di un ipotetico piano B. Fino a quando l’insegnamento a distanza non sarà una componente fissa dell’insegnamento moderno, ben ponderato e strutturato, corre il rischio di diventare una foglia di fico dietro cui nascondere le carenze logistiche e di personale nel sistema scolastico.
Il Team K è favorevole ad iniziare il nuovo anno scolastico nel modo più normale possibile. Questo include il servizio mensa e le lezioni pomeridiane, nonché le lezioni di musica e di sport a scuola. Le misure da attuare devono essere comunicate in modo chiaro e ben coordinato sin dall’inizio e devono essere attuate nello stesso modo dalle tre intendenze scolastiche della nostra provincia. Si è già perso troppo tempo prezioso e non sono ancora stati presi i necessari accordi con le parti coinvolte.
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