Perché durante il fascismo i treni arrivavano in orario… E le bonifiche delle paludi… E i ponti e le strade… Queste frasi stereotipate non si possono proprio sentire, soprattutto in bocca a chi ricopre la carica di presidente del Parlamento europeo. Le valutazioni sul regime fascista di Antonio Tajani, pronunciate nel corso di una trasmissione radiofonica, sono quindi gravemente inopportune e suonano inquietanti. Tajani è al vertice di un’istituzione che rappresenta l’antitesi stessa del fascismo, presiede un’aula in cui siedono i rappresentanti eletti democraticamente dei Paesi usciti dilaniati nel corso di quella immane tragedia che è stata la seconda guerra mondiale, con milioni di morti e distruzioni di cui i fascismi portano la responsabilità.
Cosa ne pensano i vertici dell’Svp di queste inaccettabili esternazioni? Il cinismo politico con cui hanno sottoscritto l’accordo con Forza Italia proprio per le imminenti elezioni europee vediamo dove si spingerà. E Forza Italia è lo stesso partito di Michaela Biancofiore, che in passato – come noto – si è contraddistinta per pesanti dichiarazioni di stampo nazionalista.
Gli stessi vertici dell’Svp hanno preteso l’inserimento e la sottoscrizione nell’accordo di governo con gli alleati leghisti di una dichiarazione di valori, di rispetto dei diritti umani e di europeismo. Chiederanno lo stesso ai loro nuovi alleati? E questi valori l’Svp e Tajani li trovano invece negli europarlamentari affiliati alla “famiglia del Partito popolare europeo” – per dirla con le parole di Herbert Dorfmann – provenienti dal movimento del liberticida leader ungherese Viktor Orban?