C’era una volta in Alto Adige un partito di raccolta della minoranza tedesca e ladina, la cui legittimità politica e il cui potere di rappresentanza si basava sul superamento delle profonde ferite che il fascismo aveva inflitto al suo popolo.
Ieri: Svp = antifascismo!
Oggi: Svp = antifascismo?
Questo partito un tempo autorevole e stimato, sta vivendo un progressivo declino dei suoi valori fondanti. Dall’alleanza per guidare la Provincia con i sovranisti della Lega – i fraterni amici degli xenofobi e antieuropei Orban e Le Pen – fino a quella con Forza Italia per le elezioni europee… Abbracci davvero inquietanti. E la candidatura della Mussolini con Forza Italia per le europee non scandalizza proprio nessuno? Proprio qui, in una terra che il fascismo lo ha sofferto particolarmente, la troviamo alleata al candidato del sodalizio Svp/Bauernbund Dorfmann. E la Mussolini è la stessa persona che proprio in questi giorni ha saputo far parlare di sé a livello internazionale per una lite su Twitter avuta con l’attore Jim Carrey, in cui ha difeso a spada tratta il tristemente illustre nonno.
Ma Dorfmann è comunque in buona compagnia con il pregiudicato Berlusconi (capolista) e sostenuti da Antonio Tajani (il presidente del Parlamento europeo che si è recentemente segnalato per le sue spericolate valutazioni sul regime fascista) e dalla fida Biancofiore, storica nemica della nostra autonomia (si ricordano molte uscite memorabili, da “l’Italia non se la può più permettere”, fino a “Berlusconi non è il Duce, peccato”).
E quindi ecco la situazione assurda in cui la Svp si sposa in Provincia con i nemici dell’Europa della Lega salviniana, e in Europa con i nemici dell’autonomia Biancofiore e Mussolini. Un cinismo impressionante, ormai si sono spogliati anche delle ultime briciole di etica. Per fare un parallelo, è come se in Baviera la Csu andasse in coalizione con l’Afd.
Ma un’alternativa c’è. Con la candidata del Team Köllensperger Renate Holzeisen sulla lista +Europa, la società civile dell’Alto Adige ha una reale opportunità di mandare a Bruxelles un secondo rappresentante della nostra terra.
Paul Köllensperger
Renate Holzeisen