La (s)vendita a privati di 900 m2 di terreno demaniale sotto il Catinaccio – nella conca alpina più famosa dell’Alto Adige – per realizzare l’abnorme ampliamento del rifugio Passo Santner, non può restare impunita. Il Team K è intervenuto anche con un apposito disegno di legge per evitare nuove vendite di terreni demaniali in aree protette che questa mattina è stato bocciato dalla terza commissione in Consiglio provinciale.
“La Svp, che predica la sostenibilità nei suoi costosissimi ‘convegni-vetrina’, regala un angolo di paradiso sul Catinaccio – sostiene indignato Köllensperger – e a questo punto chiunque potrebbe chiedere di acquistare pezzi di Dolomiti, dal momento che non vengono usate ‘a fini istituzionali’. E’ incredibile disporre in modo così disinvolto di beni comuni del nostro territorio di così alto valore paesaggistico, simbolico e anche economico, casi simili non si devono più ripetere”.
A passo Santner, da un piccolo rifugio di montagna in legno, perfettamente inserito nel contesto, siamo passati a una nuova, enorme struttura dalla cubatura otto volte maggiore, visibile addirittura da Bolzano, che è andata a violare un vero e proprio santuario naturale. Come se questo non fosse sufficiente, addirittura hanno pensato di vendere il terreno sul quale si trova il nuovo rifugio a un privato, guarda caso Obmann della Svp di Siusi.
L’argomento alla base della cessione (“quest’area non viene usata a fini istituzionali”) lascia davvero senza parole, idem il prezzo di vendita di un terreno che dovrebbe essere di inestimabile valore: 27.450 euro complessivi. Non deve più essere consentito vendere pezzi di Dolomiti, i fini istituzionali delle montagne non possono venire meno, e se i rifugi privati presentano motivati progetti che prevedono l’utilizzo di terreno demaniale, quest’ultimo dovrà essere dato in concessione, ma non venduto. Per impedire in futuro speculazioni ad alta quota il Team K aveva presentato un apposito disegno di legge, respinto oggi con motivazioni molto blande in terza commissione legislativa. In ogni caso l’esposto presentato da Paul Köllensperger contro la vendita del terreno sul Catinaccio va avanti.
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