La crisi legata al Covid-19 – ma non solo – ha avuto un impatto non indifferente sulla salute mentale delle persone. La domanda di consulenza e di aiuto psicologico è davvero esplosa. Questo aspetto è stato sottolineato da esperti in vari ambiti che hanno partecipato a una recente audizione in Consiglio provinciale. Come si può migliorare l’offerta di assistenza psicologica in Alto Adige? Il Team K ha proposto soluzioni in una mozione, che è stata approvata all’unanimità dall’aula del Consiglio provinciale.
La pandemia ha reso ancora una volta evidente che al giorno d’oggi gli interventi della sanità pubblica per la salute mentale sono tutt’altro che sufficienti a coprire il reale fabbisogno della popolazione. Questo divario tra domanda e offerta deve essere colmato al più presto e l’assistenza psicologica deve essere offerta a bassa soglia – a cura degli psicologi di base – come già accade in altre regioni italiane.
“Con una mozione abbiamo impegnato la Giunta provinciale a diffondere la cultura della salute mentale in Alto Adige. Oltre al proprio medico di base, le persone che hanno necessità di questo tipo di sostegno dovrebbero potersi rivolgere senza troppe difficoltà a servizi di assistenza psicologica pubblici e privati. La pandemia ha lasciato il segno nella salute mentale di molte persone, ed è qui che è necessario intervenire urgentemente e su misura. Così come la sanità dovrà in futuro orientare sempre di più la sua azione alla prevenzione piuttosto che alla cura, anche questa mia mozione contiene un approccio preventivo che dovrebbe contribuire a stabilizzare la salute mentale nella popolazione”, ha commentato il consigliere provinciale e medico Franz Ploner.
La mozione (qui l’emendamento della parte impegnativa) è stata approvata all’unanimità dall’aula in Consiglio provinciale. Il Team K ringrazia le altre forze politiche per il sostegno al documento e ne monitorerà l’attuazione da parte della Giunta provinciale e degli attori coinvolti.