Il sistema di mezzi di comunicazione e informazione costituisce una componente fondamentale della vita sociale dell’Alto Adige, in primis per quanto attiene alle esigenze democratiche, sociali e culturali della comunità. La legge sulle comunicazioni, approvata dalla Giunta provinciale nel settembre 2015, si pone quindi l’obiettivo di “promuovere la libertà e la pluralità dei mezzi d’informazione in Alto Adige” e “garantire un’offerta indipendente, diversificata, equilibrata e capillare di informazioni su tematiche locali” (legge provinciale n. 13, art. 1). Possono beneficiare della promozione delle imprese di comunicazione locali tra gli altri le emittenti radiotelevisive locali, ma anche i portali informativi online, che producono e diffondono notiziari e programmi di interesse locale. Al fine di garantire un’attuazione duratura di queste finalità è necessaria la massima trasparenza. Essa è un elemento decisivo nel settore delle comunicazioni, e permette ai media di rafforzare la pluralità delle opinioni all’interno della società. Infatti, considerando che si tratta di un settore molto delicato, è indispensabile fare chiarezza sull’effettivo proprietario delle aziende mediatiche o sugli effettivi soci. Non dovrebbe quindi essere ammissibile che i soci di aziende del settore dei media possano nascondersi dietro l’anonimato attraverso il ricorso a fiduciari.
La trasparenza è uno dei principi fondamentali per la concessione di contributi provinciali. È quindi incomprensibile che questo principio non sia previsto proprio nell’ambito della promozione dei mezzi d’informazione della Provincia, e che per i contributi in materia di radiodiffusione a oggi non si richieda la pubblicità degli assetti proprietari. Questo principio vale per tutti i concessionari in Alto Adige (si veda ad esempio la produzione di energia idroelettrica), e dovrebbe valere in particolare per la promozione dei media. Già solo per il fatto che la legge stessa prevede l’esclusione delle emittenti e dei portali che sono da ritenersi rappresentanti di gruppi di interesse quali partiti politici, organizzazioni professionali, sindacali o religiose. Chi è quindi in grado di controllare se il fiduciario di un’azienda mediatica non rappresenti proprio uno di questi gruppi di interesse? Nel settore delle comunicazioni il requisito fondamentale per beneficiare dei contributi pubblici deve essere la pubblicità degli assetti proprietari. La trasparenza deve essere essenziale.
Proponiamo l’introduzione di un cosiddetto registro della trasparenza su modello tedesco o austriaco, nel quale vengano inseriti nel modo più completo possibile i “titolari effettivi” di tutte le aziende private beneficiari di contributi. Parallelamente va introdotto l’obbligo di pubblicità dei rapporti di partecipazione. Se l’interesse pubblico, ovvero la promozione della libertà e del pluralismo dei media in Alto Adige, giustifica l’utilizzo di risorse di bilancio, allora gli assetti proprietari di questi media devono essere chiari e trasparenti.
Ciò premesso,il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale
- a modificare le norme sulle telecomunicazioni e provvidenze in materia di radiodiffusione affinché soltanto le aziende mediatiche che abbiano reso pubblici gli assetti proprietari e che non siano partecipate da fiduciari possano ricevere contributi pubblici;
- a rivedere la promozione dei mezzi d’informazione ai sensi di una maggiore pluralità e del sostegno delle piccole aziende, ed eventualmente a renderla più equa.
- a introdurre il registro della trasparenza con l’indicazione delle aziende private beneficiarie di contributi.