Decenni di immobilismo politico e progettuale hanno lasciato il segno su Bolzano, che è sì una città bellissima, ma anche molto inquinata e soffocata dal traffico. La vivibilità del capoluogo e la qualità della vita dei suoi abitanti sono messi a dura prova innanzitutto dall’assedio costante di una marea di auto e mezzi pesanti: A22 e pendolarismo generano quotidianamente decine di migliaia di passaggi con tutto quello che ne consegue in termini di smog, rumore, emissioni di anidride carbonica, occupazione degli spazi pubblici, strade intasate.
Una situazione insostenibile su cui l’Svp ha sempre alzato le spalle: c’era sempre un’altra priorità, un altro progetto più importante da finanziare, una clientela da accontentare… E con il suo alleato-scendiletto Pd a recitare la sua usuale parte del vaso di coccio tra quelli di ferro. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. A poche settimane dal voto la macchina propagandistica della Giunta si è messa in moto mostrandoci scintillanti rendering di progetti in divenire. Progetti di cui si parla da tempi ormai immemorabili, come se i cittadini non avessero un minimo di memoria storica!
Nel corso di questa legislatura ci siamo battuti nell’aula del Consiglio provinciale per cercare di vincere l’inerzia con molte proposte, considerato che per la realizzazione di nuove circonvallazioni bisognerà aspettare minimo dieci anni mentre i problemi da affrontare sono molto urgenti.
Mettere il tratto cittadino dell’A22 in galleria (senza l’attraversamento della Bassa Atesina) è un progetto assolutamente sensato, che solo dopo molte insistenze è stato fatto proprio dal sindaco Caramaschi prima e dal Landeshauptmann dopo. Il nostro è uno dei rarissimi capoluoghi di provincia ad essere attraversati da un’autostrada, intervenire è un dovere.
L’uso metropolitano della ferrovia è il futuro, dobbiamo offrire alternative di mobilità rapide e comode ai pendolari. Perché bocciare la nostra mozione per realizzare la triplicazione della linea ferroviaria per la Bassa Atesina, un progetto low cost dai grandi benefici? E perché non dare la priorità al raddoppio e alla rettificazione della ferrovia Bolzano-Merano, un’infrastruttura fondamentale che serve un bacino di utenza assai maggiore rispetto ad altre linee che sono invece state privilegiate?
La “cura del ferro” è un’ottima soluzione anche per i pendolari dell’Oltradige, ma il tratto fondamentale che è ancora avvolto nelle nebbie è quello tra Caldaro e Ponte Adige. La grande maggioranza dei pendolari ha come destinazione la zona industriale e il centro città e quindi sarebbe importante realizzare un tracciato che da Ponte Adige prosegua sui binari della ferrovia Bolzano-Merano sempre a bordo della stessa metro di superficie, portando in modo molto veloce i pendolari a Bolzano Sud e alla stazione ferroviaria ed evitando la cosiddetta rottura di carico, ossia il cambio del mezzo che tanto scoraggia l’utenza all’utilizzo del Tpl.
Una proposta immediata, concreta, sarebbe quella di concedere il passaggio gratuito tra i caselli di Bolzano Sud e quello di Bolzano Nord in entrambi i sensi di marcia. In questo modo si permetterebbe al cosiddetto traffico di transito di attraversare la città nel modo più rapido e quindi razionale.
Una vera mobilità sostenibile parte da un Trasporto pubblico locale capillare e di qualità che favorisca l’intermodalità, a sua volta favorita da parcheggi scambiatori posti ai limiti della città. Su questo bisogna puntare, anche perché meno veicoli circolano maggiore sicurezza si ottiene anche per ciclisti e pedoni, la cui sicurezza deve essere una priorità perché anche questa è qualità della vita: potersi muovere in tranquillità sulla propria bicicletta, nella propria città. E senza essere costantemente costretti a respirare schifezze in mezzo al frastuono dei motori.
Paul Köllensperger