La delibera della Giunta provinciale n. 1198 del 20 novembre 2018 “Approvazione dei criteri per il finanziamento dei servizi di microstruttura e di assistenza domiciliare all’infanzia e revoca della deliberazione n. 297 del 19 giugno 2018” ha comportato modifiche al sistema tariffario. Mentre le tariffe minime e massime per gli/le utenti dei servizi sono rimaste invariate, ci sono novità per quanto riguarda la disciplina delle ferie. Se un bambino è assente senza giustificazione per più di tre settimane (programmate) più l’eventuale periodo di chiusura della struttura di assistenza, l’ente gestore può chiedere all’utente di corrispondere l’intera tariffa oraria (max 14 euro + IVA). Infatti in caso di assenze non giustificate, il contributo provinciale non viene erogato.
In caso di malattia, i primi tre giorni saranno addebitati secondo la rispettiva tariffa, mentre i giorni successivi verranno messi in conto per intero, a meno che non venga presentato un certificato medico.
In base alla deliberazione di cui sopra, gli enti gestori delle strutture di assistenza alla prima infanzia sono tenuti a farsi carico dei pasti e dei prodotti per l’igiene e devono inoltre coprire con l’intera tariffa oraria (max 14 euro + IVA) tutti i restanti costi della struttura e del personale di assistenza. Con un sistema a tariffa oraria gli enti gestori non sono in grado di garantire una pianificazione affidabile. Se i bambini sono assenti per malattia o per ferie, il contributo provinciale non sarà corrisposto in nessun caso, anche se i costi rimangono invariati. Gli enti gestori sono inoltre obbligati ad assumere cosiddetti operatori e operatrici “jolly”, che sostituiscano il personale di assistenza in caso di malattia. Ciò fa lievitare ulteriormente i costi del personale. I vigenti standard di qualità prevedono inoltre che venga garantito l’aggiornamento professionale del personale di assistenza.
Si può quindi affermare che un sistema tariffario a ore non è soddisfacente né per l’utenza né per gli enti gestori dei servizi.
Ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale
- a introdurre un sistema tariffario unitario su base mensile;
- a diversificare le tariffe mensili in base a criteri sociali, tenendo conto del fattore economico risultante dalla DURP (dichiarazione unificata di reddito e patrimonio);
- a distinguere, nel calcolo della tariffa fissa mensile, tra frequenza a tempo pieno e a tempo parziale, tenendo conto delle esigenze dell’utenza.