Da qualche settimana giace in Consiglio regionale una proposta, a firma del Team K, di abolire i rimborsi per le spese di viaggio ai Consiglieri. Proprio ieri il Consiglio provinciale di Trento ha abolito una parte dei rimborsi spese ai consiglieri, per i tragitti da casa all’ufficio. “Siamo proprio curiosi di vedere a questo punto come voterà la maggioranza la nostra proposta”, dicono Maria Elisabeth Rieder e Paul Köllensperger del Team K. Le dichiarazioni di qualche esponente SVP non fanno presagire nulla di buono.
I consiglieri provinciali del Team K hanno sempre avuto le idee chiare sul tema, non hanno incassato neanche un centesimo di rimborsi dall’inizio della legislatura e hanno formulato numerose proposte per eliminare alcuni privilegi della politica: dall’abolizione degli adeguamenti automatici all’inflazione delle indennità alla tassazione delle indennità aggiuntive esentasse – mascherate come rimborsi spese forfettari della giunta, passando appunto per l’abolizione dei rimborsi spese. “Nessuno dei consiglieri del Team K, vicini o lontani da Bolzano, ha mai chiesto un solo centesimo di rimborso spese viaggio o altro. Il nostro stipendio è più che sufficiente per poter fare fronte a questi esborsi. Non chiedere le spese per noi è una questione di rispetto verso i lavoratori, che non hanno questa possibilità” commentano i consiglieri provinciali del Team K.
Infatti, i consiglieri provinciali del Team K non chiedono rimborsi eppure anche loro sono pendolari. Senza rimborsi non solo è possibile fare politica, ma è pure vantaggioso e rispettoso verso la collettività, in particolare nei confronti di chi è stato così duramente colpito dalla pandemia. È questo il senso dell’emendamento a prima firma di Maria Elisabeth Rieder, pure lei pendolare dalla lontana Gais a Bolzano, che verrà presto trattato in Consiglio regionale, per abolire i rimborsi spese dei consiglieri regionali. “Sentire che qualche esponente della maggioranza dichiara che senza questi rimborsi non potrebbe permettersi di fare politica mi lascia senza parole. Io da quando siedo in Consiglio non mi sono mai nemmeno sognata di chiedere un rimborso per i km che faccio”, dice la consigliera del Team K.
“Affermazioni del genere contribuiscono ad aumentare la perdita di fiducia dei cittadini nella politica e nei suoi rappresentanti. Se qualche consigliere pensa di non riuscire a fare il proprio lavoro senza rimborsi prenda esempio dal Team K che non ha chiesto un centesimo di rimborsi da quando siede nelle istituzioni.” affermano i consiglieri provinciali del Team K.
Il dibattito sui costi della politica si riapre ciclicamente. Il Team K ritiene che i politici, in qualità di diretti rappresentanti delle cittadine e dei cittadini, devono godere degli stessi diritti senza eccezioni o privilegi, ma senza nemmeno vergognarsi dello stipendio. Da quando siede all’interno delle istituzioni, il Team K ha sempre formulato proposte per una politica più sobria e per contrastare la disaffezione dei cittadini: dall’abolizione degli adeguamenti automatici all’inflazione delle indennità alla tassazione delle indennità aggiuntive esentasse, passando per l’abolizione dei rimborsi spese, si tratta di iniziative su più fronti condensate in un comunicato inviato di recente. Finora, a partire dal partito di maggioranza, ci si è ostinatamente opposti a queste proposte, addirittura dichiarando che fare politica senza rimborsi non è possibile. Ora con la decisione del Consiglio di Trento si apre una stagione diversa? Staremo a vedere.
In allegato:
NB: i dati si riferiscono solo ai rimborsi ricevuti in qualità di consiglieri provinciali. I dati relativi ai rimborsi ricevuti in qualità di consiglieri regionali sono stati richiesti al presidente del Consiglio regionale, siamo in attesa di risposta.