In tutto il mondo, la crisi del Coronavirus ha paralizzato da un giorno all’altro molti settori economici. Altri sono stati fortemente limitati. Inoltre, il divieto di viaggiare ha ridotto di molto la libera circolazione delle persone nell’UE e questo rende particolar- mente difficile lavorare all’estero.
Già nell’anno di crisi 2009, con l’introduzione del sistema dei voucher in Italia si è creata la possibilità di occupare regolarmente i lavoratori con un dispendio burocratico minimo. Purtroppo negli anni successivi si è abusato di questo sistema, tanto che nel 2017 i voucher sono stati aboliti ed è stato introdotto il PrestO con un sistema molto più macchinoso.
Anche il modello di lavoro a chiamata è troppo poco flessibile e non fornisce sufficiente spazio di manovra per soddisfare le esigenze e affrontare le sfide derivanti dal Covid 19.
Oggi, reintrodurre il consolidato sistema di retribuzione tramite i voucher sembra più che ragionevole.
Prendiamo ad esempio gli esercizi ricettivi. Nella situazione attuale, nessuno può prevedere e pianificare con certezza quanti ospiti arriveranno e, di conseguenza, quanti lavoratori saranno necessari.
Un secondo esempio rilevante per l’Alto Adige è la necessità di soddisfare il fabbisogno di manodopera nel settore agricolo, poiché non è ancora possibile prevedere per quanto tempo mancheranno i lavoratori stranieri.
Ciò premesso,
il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale:
- ad adoperarsi presso il competente Ministero a Roma per reintrodurre il sistema dei voucher istituiti nell’anno di crisi 2009;
- . a prevedere che i voucher vengano acquistati presso le tabaccherie o presso l’INPS/NISF e abbiano una validità di 1 o 2 anni ovvero stagionale in caso di lavoro stagionale; va comunicato all’INAIL prima dell’inizio del lavoro.