Il trend demografico in Alto Adige è quello di un progressivo innalzamento dell’età media della popolazione. Tra i molteplici problemi correlati a questa tendenza vi è anche il conseguente aumento delle richieste di assegno di cura rivolte alla Provincia. In futuro sarà necessario garantire a chi assiste persone non autosufficienti, in particolare alle badanti, una copertura sotto l’aspetto previdenziale e assicurativo, visto che per la loro attività sono esposte per tempi lunghi a pesanti carichi di lavoro con una notevole pressione psicologica e fisica. Questo consentirebbe tra l’altro di regolarizzare i rapporti di lavoro in un settore, quello dell’assistenza familiare, in cui i salari sono modesti e le norme di legge non vengono rispettate fino in fondo. Considerando, inoltre, che in futuro le famiglie avranno sempre meno possibilità di occuparsi in prima persona dei propri familiari non autosufficienti e che di conseguenza aumenterà il numero delle/degli assistenti, è necessario riequilibrare domanda e offerta al fine di assicurare tramite corsi di aggiornamento degli standard qualitativi minimi per l’assistenza. L’introduzione di un registro provinciale delle/degli assistenti familiari secondo l’esempio del Trentino (delibera della Giunta provinciale n. 1862 del 3 novembre 2014) costituirebbe la via ideale per conseguire queste finalità. L’obiettivo del registro, l’adesione al quale è volontaria, è quello di migliorare la qualità e la professionalità delle/degli assistenti familiari (la formazione continua è un prerequisito per l’adesione) e di facilitare l’incontro tra domanda e offerta. Consentirebbe poi a coloro che necessitano di assistenza di destinare l’assegno di cura al pagamento delle/degli assistenti familiari iscritti nel registro. Sarebbe così possibile ridurre i controlli – comunque necessari – sull’erogazione di questi fondi, garantendo che l’assegno di cura sia impiegato in maniera corretta e legittima.
Anche regioni come la Sardegna, la Liguria e il Veneto dispongono di tali registri. Il Comune di Merano ha deciso all’unanimità di sostenere l’istituzione di un registro delle/degli assistenti familiari a livello provinciale.
Le parti sociali chiedono da tempo un sostegno per le/gli assistenti familiari, molti dei quali lavorano in condizioni di precariato e in parte anche senza formazione. Secondo la documentazione del sindacato CGIL-AGB, in Alto Adige si registrano 5.200 persone tra assistenti per gli anziani e collaboratrici domestiche. Si stima che altrettante persone non siano adeguatamente assicurate o addirittura lavorino in nero. Per questo motivo anche i sindacati chiedono l’introduzione di un registro delle/degli assistenti familiari.
Tale registro è un primo passo a tutela delle/degli assistenti e delle/degli assistiti e aiuta i familiari nella ricerca di personale adeguato. Le/gli assistenti familiari, che per lo più sono di origine straniera, necessitano di formazione e corsi di lingua. L’amministrazione provinciale deve intervenire per garantire l’assistenza familiare anche in futuro.
Ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale
- a istituire un registro delle/degli assistenti familiari per agevolare l’incontro tra domanda e offerta, per regolarizzare i rapporti di lavoro e per assicurare standard qualitativi minimi per l’assistenza da parte delle/degli iscritte/i attraverso l’introduzione di corsi di aggiornamento annuali obbligatori;
- a provvedere affinché l’assistente familiare sia assunta/o sulla base di un regolare contratto di lavoro comprensivo della copertura previdenziale e assicurativa.