Dopo i toni accesi degli ultimi giorni il presidente Kompatscher ha dato segnali confortanti di dialogo con il ministro Boccia. Per il Team K ciò rappresenta una condizione imprescindibile: il ddl deve essere una via d’uscita dal lockdown su misura per il nostro territorio, non occasione di scontro per meri calcoli di convenienza politica. Nel merito però, il disegno di legge che andrà in aula presente parecchi limiti che in alcune occasioni ne compromettono l’applicabilità: abbiamo depositato 35 emendamenti per fare chiarezza e migliorare il testo.
Come Team K condividiamo le intenzioni di questa legge, da tempo chiediamo un approccio finalmente più liberale alla gestione della crisi e quindi un’ampia riapertura della vita sociale ed economica. Il nostro impegno in tal senso si è espresso anche nella stesura di un articolato documento di 20 pagine di uscita dal lockdown. La fase 1 – dedicata totalmente alla gestione dell’emergenza sanitaria – è ormai terminata, mentre la volontà di ripartire con la fase 2 è emersa chiaramente anche dalle dichiarazioni alla stampa del ministro Boccia e del presidente Kompatscher. I toni eccessivi tenuti con il Governo si sono abbassati e l’Svp è scesa a più miti consigli, dopo i gravi e inaccettabili strappi istituzionali degli ultimi giorni, ponendo quindi la basi per il Team K di procedere ad una valutazione nel merito del disegno di legge.
Purtroppo il ddl, così com’è attualmente formulato, è in parte di difficile applicabilità e soprattutto per il settore della ristorazione sarà molto difficile ripartire in un simile quadro normativo. La cosiddetta “via altoatesina”, che l’Svp sta cercando di adottare, si è rivelata su alcuni aspetti addirittura più restrittiva rispetto ai requisiti posti da Roma. Ad esempio si presume che si debba mantenere una distanza di almeno 2 metri tra le persone in Alto Adige, quando le norme governative, ma anche di molti altri Stati europei, si limitano ad un metro.
Quanto significhi per noi che l’Alto Adige – tedeschi, italiani, ladini, tutti – possa davvero ripartire, è dimostrato dall’impegno che abbiamo profuso su questo fondamentale tema: i 35 emendamenti presentati al relativo disegno di legge, con cui abbiamo cercato di renderlo più applicabile e soprattutto più chiaro. Tra le altre cose, vogliamo una regolazione uniforme della distanza tra persone, e regole comportamentali chiare che la gente e gli esercenti possano applicare perché semplici e comprensibili. Abbiamo già visto molte assurdità nelle ultime settimane, come la separazione forzata dei conviventi o le regole per le attività sportive.
Ancora una volta abbiamo dato un contributo costruttivo e presentato numerose proposte per migliorare questa legge finora inadeguata nell’interesse dei cittadini e delle imprese. Valuteremo l’atteggiamento della Svp. Dovrebbe essere la “via altoatesina” per tutti gli altoatesini o la “via della Svp”? Sarà una legge approvata dal Consiglio provinciale, o solo dalla maggioranza?