Lo Statuto dei lavoratori prevede che i lavoratori dipendenti – sia privati che pubblici – possano usufruire di permessi da dedicare a un percorso di studio e formazione professionale, un diritto peraltro sancito dalla Costituzione (articolo 34). Emerge, inoltre, sia da studi di settore che da numerosi provvedimenti legislativi e normativi fra cui la nota “strategia di Lisbona 2010”, la consapevolezza che l’aggiornamento e la formazione in servizio siano da ritenersi fondamentali, in ogni ambito lavorativo: la professionalità, infatti, esige una formazione continua. A tal fine la normativa nazionale prevede che possano fruire dei permessi studio tutti gli studenti-lavoratori iscritti a e frequentanti regolari corsi di studio in scuole di istruzione primaria, secondaria e di qualificazione professionale, statali, parificate, legalmente riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali. La disposizione si applica anche a coloro che frequentano corsi di formazione professionale. Unica in Italia però, la Provincia di Bolzano non concede i benefici di legge (150 ore di permessi retribuiti che scendono a 75 per gli insegnanti) anche ai suoi dipendenti che intendano conseguire una seconda laurea, come è espressamente specificato sul suo sito istituzionale: “Al personale già in possesso di una laurea o di un diploma di maturità il permesso per motivi di studio non è concesso ai fini dell’ottenimento di una seconda laurea o di un secondo diploma di maturità”.
Ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale ad adoperarsi al fine di consentire il pieno godimento del diritto allo studio, e affinché i permessi studio vengano concessi anche ai lavoratori dipendenti già in possesso di un diploma di laurea o di maturità e che intendono conseguirne uno ulteriore.