Anche il Team K Bressanone sostiene la campagna nazionale contro la riforma del Codice della strada, approvata a marzo dalla Camera dei deputati a Roma e ora all’esame del Senato. In tutta Italia amministrazioni comunali e associazioni si sono infatti mobilitate per la campagna “Stop al nuovo codice della strage“, a partire dalle associazioni familiari vittime della strada. Se i regolamenti alla legge dovessero poi essere approvati, ci si allontanerebbe non solo dall’obiettivo della sicurezza stradale, ma si andrebbe anche a limitare fortemente l’autonomia dei comuni dell’Alto Adige, con il ministero che avrebbe voce in capitolo nelle decisioni riguardanti la pianificazione e costruzione di piste ciclabili, zone pedonali, parcheggi, zone a traffico limitato o a basse emissioni e dovrebbe infine approvare ogni singolo progetto.
Secondo le tre consigliere comunali del Team K Bressanone, la riforma è controversa anche perché non favorisce lo sviluppo della mobilità sostenibile e non interviene nella prevenzione delle principali cause di incidenti, ovvero l’alta velocità e le distrazioni alla guida.
Le consigliere sottolineano che l’Italia è in testa all’Europa per numero di morti sulle strade. Mentre il numero di morti per milione di abitanti è di 26 nel Regno Unito, 34 in Germania e 36 in Spagna, in Italia è di 53 (fonte: Commissione Europea 2022). Una cifra che è aumentata rispetto all’anno precedente. “Considerate queste circostanze, riteniamo irresponsabile varare riforme che vanno contro la sicurezza stradale. Pertanto ci opponiamo chiaramente alla riforma, chiamata anche “Codice della strage”, sostengono.
Sabine Mahlknecht, Verena Waldboth ed Elisabeth Fulterer intendono quindi impegnare la Giunta comunale a intervenire sul tema presso il Governo e il Parlamento. Nella loro richiesta chiedono anche un sostegno normativo e finanziario a favore della mobilità attiva e del rafforzamento del trasporto pubblico locale.