Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il glifosato è una sostanza potenzialmente cancerogena. Negli Stati Uniti, sono state già presentate migliaia di cause giudiziarie ai vari tribunali contro i produttori di questi pesticidi. Inoltre, il glifosato viene considerato una sostanza gravemente dannosa per la biodiversità.
“La tutela della salute è la nostra massima priorità. Per questo motivo i pesticidi potenzialmente cancerogeni devono essere sostituiti da sostanze non dannose. Complimenti Austria!”, commenta con soddisfazione Paul Köllensperger la nuova legge in Austria, anche perché già in passato non si è mai stancato in Consiglio provinciale di puntare il dito contro la pericolosità del glifosato.
Anche l’assemblea annuale degli ordini dei medici tedeschi ha formulato – già nel 2017 – la richiesta alla Commissione europea di non violare il principio della prevenzione dei trattati europei in materia di glifosato.
La co-fondatrice ed esperta giurista del Team Köllensperger, Renate Holzeisen, vede riuniti tutti i presupposti giuridici per introdurre un divieto all’uso del glifosato in tutta l’Unione europea, specificando: “La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea riconosce a tutti i cittadini comunitari il diritto fondamentale di massima tutela della loro salute. Tutti gli Stati membri dell’Unione sono quindi obbligati a farsi garanti di questo diritto”.
Il consigliere provinciale – nonché agricoltore – Peter Faistnauer riconosce nella rinuncia al glifosato un vantaggio competitivo, soprattutto a favore dei piccoli coltivatori altoatesini. “I consumatori sono sempre più informati e sensibilizzati. Sono in cerca di prodotti sani e genuini. A questo riguardo, è di particolare importanza la fiducia reciproca tra produttore e consumatore. Noi del Team Köllensperger sappiamo che già ora sono numerosi quei contadini che hanno intrapreso questo percorso. Allo stesso tempo è inaccettabile che tutti i contadini vengano bollati come degli spruzzaveleni”.
Il nostro impegno punta a liberare l’Alto Adige dal glifosato, prendendo a modello l’esempio della Repubblica austriaca. I nostri contadini devono essere accompagnati con grande impegno in questo cambio di registro, scegliendo metodi alternativi. In futuro servirà un approccio che superi gli steccati partitici, per una politica agricola comune in seno al nostro Consiglio provinciale.