L’aria della città di Bolzano è inquinata, gli ossidi di azoto (NOx) superano i limiti di legge italiani ed europei. Gli altri inquinanti, in particolare le pm 10 e le pm 2,5 risultano essere nei limiti fissati dalla normativa, ma per queste ultime – le più pericolose – saremmo ampiamente fuorilegge se vivessimo negli Usa, dove i limiti in vigore sono meno della metà dei nostri. Se dovessimo poi seguire le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità che suggerisce limiti assai inferiori, ci sarebbe veramente da preoccuparsi.
Le conseguenze sanitarie di questa situazione sono patologie infiammatorie, degenerative e tumorali che colpiscono organi importanti come il polmone, il cuore, il cervello; non dimentichiamo le leucemie, le alterazioni del sistema immunitario, le malattie neurologiche degenerative e anche la diminuzione della fertilità maschile (criticità confermate da studi reperibili in una ormai enorme bibliografia scientifica). Altro dato impressionante, che ci viene comunicato dall’Agenzia europea per l’ambiente: ogni anno in Italia ci sono 80mila morti premature per inquinamento atmosferico, ovvero 131 morti ogni 100mila abitanti. A livello locale, nello studio “Inquinamento atmosferico e salute – Analisi di un quinquennio nella provincia di Bolzano 2000-2004” pubblicato a cura della Provincia e della Azienda sanitaria, si può leggere a pagina 15: “Considerando nei modelli una serie di variabili importanti nel valutare la relazione evento sanitario – inquinante, quali età, temperatura, festività, trend temporale, epidemia d’influenza e umidità relativa dell’aria, si è evidenziato che, nel complesso dei 3 comuni (Bolzano, Merano e Bressanone), incrementi di tutti gli inquinanti, NO2, CO, PM10, O3 estivo (da maggio a settembre), sono associati ad aumenti della mortalità”. E nel frattempo la situazione è perfino peggiorata, stante l’aumento del traffico stradale.
Venendo ancora più nello specifico alla città di Bolzano, nelle commissioni ambiente e mobilità del Comune di Bolzano è stata recentemente presentata una relazione di un tecnico dell’Appa. Eccone una sintesi:
- la maggior fonte degli NOx è il traffico veicolare, responsabile del 68% del totale. L’industria, per questo inquinante, è responsabile solo per l’11% e lo stesso dato – sorprendentemente – lo fa registrare il riscaldamento domestico. Il restante 10% proviene da altre fonti;
- fatto 100 l’inquinamento da traffico, bisogna distinguere la quota di inquinamento prodotta dal traffico urbano (cittadini + pendolari) (70%), da quella prodotta dal traffico dell’autostrada A22 (30%, che diventa quasi il 40% per il quartiere di Oltrisarco);
- la maggior quota di NOx viene prodotta dai motori diesel. Sappiamo che il 55% delle auto sono diesel e che il 100% dei mezzi pesanti sono diesel;
- alcune vie della città, per la loro conformazione, presentano uno scarso ricambio d’aria, presentando alti tassi di inquinamento fino al terzo piano delle case. Si chiama effetto canyon.
Altri dati che dovrebbero far riflettere sono emersi dalla relazione di un ricercatore di Apollis (indagini demoscopiche), sempre in commissione Mobilità del Comune di Bolzano
- la ripartizione modale dei movimenti dei cittadini conferma l’uso moderato dell’auto in città (32 movimenti su 100), anche se in lieve aumento rispetto agli anni passati;
- l’indice di motorizzazione (IM= numero di auto per 100 abitanti, compresi bambini, anziani e invalidi) per Bolzano e Merano = 57, un numero enorme se confrontato con altre città europee, per esempio Basilea (35) e Copenaghen (23). Per Appiano l’IM = 69, per Caldaro =71, e la media della Provincia è 62;
- dalla relazione sono emerse altre due ovvietà: chi possiede un’auto la usa e gli incentivi per convincere le persone a passare alla mobilità “dolce” (piedi, bici e mezzi pubblici) non sono sufficienti.
In conclusione: emerge prepotente la necessità di potenziare il servizio pubblico di trasporto (treni, tram, bus, sistemi a fune, ecc.) e – a nostro avviso – di interrare la A22 (abbattendo i fumi con i nuovi sistemi a captazione elettrostatica). Ma è evidente che ci vorranno anni, mentre l’emergenza sanitaria va affrontata velocemente. Una proposta immediata, concreta, sarebbe quella di concedere il passaggio gratuito tra i caselli di Bolzano Sud a quello di Bolzano Nord in entrambi i sensi di marcia. In questo modo si permetterebbe al cosiddetto traffico di transito di attraversare la città nel modo più rapido e quindi r Evidentemente non si tratterebbe di una soluzione con un impatto determinante sul problema, considerato il numero relativamente esiguo di auto che coinvolgerebbe; ha però il pregio di poter essere implementata in tempi brevi e di dare quindi un’immediata risposta all’emergenza sanitaria che abbiamo segnalato. Unito a un abbassamento dei limiti di velocità nel tratto bolzanino dell’A22 e soprattutto all’attivazione di un sistema di road pricing, l’obbiettivo di vivere in una città dall’aria più pulita sarebbe per i bolzanini più semplice da centrare.
Ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale:
a creare le condizioni – di concerto con gli enti che detengono delle competenze sul tema in oggetto (Comune di Bolzano, Autobrennero Spa, Ministero dei Trasporti) – per limitare il più possibile il cosiddetto traffico di transito dalle strade di Bolzano, a partire dall’apertura gratuita del tratto cittadino dell’A22.