Ad oltre quattro mesi dalle elezioni, oggi si è finalmente insediata la nuova Giunta regionale. Quattro mesi con il solito valzer intorno alle poltrone, avvilente spettacolo che si ripete puntualmente ogni cinque anni seguendo le stesse logiche di spartizione. Finita la telenovela sulla Giunta provinciale, inizia quella per l’Ufficio di presidenza ed infine ecco le poltrone regionali, buone per accontentare chi è rimasto fuori dai giochi per i ruoli che contano davvero. Questi ultimi sono posti e posticini per tenere buona la truppa insomma e che rendono l’idea dell’importanza reale che questo ente, il Consiglio regionale, e la stessa Regione hanno: marginale.
Per gestire le poche competenze in seno alla Giunta, oggi si è pensato bene di allargarla a sei membri, per sistemare qualche collega in più. E proprio su iniziativa della Svp, che anche in questa campagna elettorale si è fortemente battuta per l’abolizione della Regione. E che non ci vengano a raccontare che l’aumento di assessori è a costo zero, perché anche senza stipendio aggiuntivo ci sono uffici, referenti personali e collaboratori in più.
La soluzione era a portata di mano: presidente ladino e le due vicepresidenze in mano ai due presidenti provinciali, che fanno anche gli assessori in una giunta a tre. Ma hanno prevalso gli appetiti verso le poltrone, prendendo il sopravvento sul rischio di un’ulteriore pessima figura verso i cittadini.
Giunta a 6 e Consiglio a 70, ma per fare cosa? Ci aspettano altri cinque anni di stallo in Regione, ingessata tra la maggioranza dei consiglieri provinciali di Bolzano che la vorrebbero vedere abolita e quella trentina che invece auspicano un aumento delle sue competenze. E di solito quando due litigano, cosa succede? Nulla.
Noi come Team Köllensperger riteniamo che la Regione debba essere un mero organo di coordinamento e dialogo tra le due Province, svuotato della possbilitä di legiferare, ma baluardo dell’autonomia nei confronti dello Stato. Certamente non un organo da ampliare nelle sue competenze, ma da usare per coordinare attività e politiche in settori dove ciò può portare benefici: sanità e trasporti.
Ricordiamo in questo senso che nella scorsa legislatura Paul Köllensperger ha presentato alcune mozioni, approvate dal Consiglio regionale. In una si proponeva di istituire una tavola rotonda tra le Aziende sanitarie delle Province autonome di Trento e di Bolzano per creare sinergie a livello regionale attraverso l’istituzione di centri di specializzazione nelle strutture ospedaliere periferiche per garantire loro dignità e sopravvivenza. Oppure quella che si poneva l’obiettivo di promuovere un’unica centrale congiunta per l’acquisto di beni sul mercato delle forniture alla sanità, per arrivare a positive economie di scala. E ancora – nel settore dei trasporti – una mozione anch’essa approvata che impegnava la Giunta ad attivarsi insieme alle due Province presso Rfi per avviare il progetto di realizzazione del terzo binario ferroviario Bolzano-Trento. Ovviamente non è stato fatto assolutamente nulla e queste mozioni – seppur approvate – sono state subito chiuse in un cassetto di qualche scrivania. Se ce ne fosse bisogno, un’ulteriore dimostrazione dell’inutilità dell’ente Regione e dei lunghi discorsi che in quest’aula si fanno.
Purtroppo sappiamo che ci aspettano altri cinque anni di immobilità. Malgrado le grandi sfide che sarebbero da affrontare: una Regione e uno Statuto da riformare. Noi ribadiamo il nostro impegno verso i cittadini e ci occuperemo delle poche tematiche che sono di competenza della Regione: enti locali, leggi elettorali dei comuni, A22, RoLa, previdenza integrativa. Con la consapevolezza che la fine di questo sistema è solo rimandata.