La Commissione dei Dodici è prossima all’approvazione di una norma d’attuazione che comprometterà irrimediabilmente l’indipendenza e la terzietà della giustizia nella nostra provincia. Köllensperger e Holzeisen: “Guai a toccare i presupposti fondamentali della democrazia”.
Mentre la Volkspartei tramite i media fa intendere che la trattativa in corso con Roma per entrare in maggioranza sia incentrata sull’orso, di nascosto – come i ladri a Ferragosto – ha preparato una norma di attuazione – che verrà trattata nella seduta della Commissione dei Dodici di lunedì 6 luglio – per mettere sotto controllo politico la Corte dei conti. Abbiamo chiesto subito chiarimenti al Presidente Kompatscher con una interrogazione scritta (in allegato).
“L’ aspetto grave è che se questa norma d’attuazione dovesse essere approvata, la nomina di due dei quattro magistrati della Sezione di controllo avverrà senza concorso e senza requisiti – commenta Paul Köllensperger – attraverso il Consiglio provinciale, ossia da la maggioranza politica Svp-Lega. Senza requisiti e senza incompatibilità ben definite, ossia nomineranno i loro amici, persone vicine al sistema, allo scopo di compromettere controlli seri ed imparziali da parte di un organo terzo.”
Inoltre, con questa norma d’attuazione verrà abrogata l’inamovibilità dei giudici per dieci anni. Il “sistema Alto Adige” potrà quindi liberarsi di giudici o pubblici ministeri scomodi velocemente.
“La politica non può e non deve compromettere l’indipendenza e la terzietà della giustizia – aggiunge Renate Holzeisen – a maggior ragione in un territorio dove il TAR è già interamente di nomina politica”.
Infine, la delega dell’attività amministrativa e organizzativa della Corte dei conti alla Provincia, che è allo stesso tempo il soggetto da controllare, non ha eguali in tutta Italia. ”Quale dipendente pubblico provinciale effettuerà accertamenti istruttori nei confronti della Giunta provinciale o della Amministrazione pubblica in generale?” si chiedono Köllensperger e Holzeisen.
Nelle interviste rilasciate a quotidiani locali e agenzie, Karl Zeller e Arno Kompatscher affermano che si sta parlando solamente di un “adeguamento alle regioni a statuto ordinario per la sezione di controllo”. Peccato che nelle altre regioni siano state fatte nomine con una durata limitata nel rispetto del principio di rotazione e con requisiti di competenza, esperienza e professionalità ben precisi, e che dalle altri parti si tratti di un numero esiguo di giudici sul totale, mentre nella nostra provincia stiamo parlando della metà (due su quattro). Che a sezioni riunite diventano facilmente maggioranza, se com’è probabile qualche posto riservato ai magistrati scelti con concorso resta scoperto. Come al solito i due esponenti SVP tralasciano le verità a loro scomode.
“Se la norma d’attuazione venisse approvata così come è formulata oggi, potrebbe verificarsi un conflitto di attribuzione tra poteri dello stato e la questione verrebbe quindi sottoposta alla Corte costituzionale. A quel punto ne usciranno con le ossa rotte.” concludono Köllensperger e Holzeisen.
A parte la Volkspartei, ci si chiede se esistano ancora partiti politici con dignità e senso dell’etica e della democrazia, che trovino sacrosanta la separazione dei poteri. In particolare, cosa dice a proposito la Lega alleata SVP? Ahi sì, non pervenuta, come al solito…