La Giunta provinciale deciderà a breve in merito alla nuova casa di Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. Nel frattempo è stato reso noto il parere non vincolante della commissione tecnica della Provincia sulle tre offerte presentate nell’ambito di una indagine di mercato.
La mummia è un patrimonio dell’umanità e un tesoro che la città di Bolzano e l’Alto Adige hanno la fortuna di avere. Per questo motivo ci vuole anche una sede adeguata per custodirla. Nel con-tempo però è altrettanto vero che lo spostamento di questo polo di attrazione importantissimo dal punto di vista culturale, scientifico e turistico (di fatto il principale luogo di interesse in centro stori-co), e soprattutto se la nuova dislocazione fosse molto lontana da quella attuale, in una cittadina dalle dimensioni come la nostra dovrebbe avveni-re solo dopo una attenta analisi delle conseguenze che avrebbe sulla città una decisione di questa portata. Ciò è dovuto al fatto che una semplice valutazione dei progetti presentati, senza uno studio scientifico degli effetti sullo sviluppo della città nel suo complesso, equivarrebbe ad agire in modo poco responsabile.
Quali ripercussioni avrà questa decisione sul resto della città? Come si possono misurare le conseguenze dello spostamento del museo archeologi-co sullo sviluppo della città, di un luogo o di un quartiere? Mentre per un turista l’esperienza vis-suta, per quanto unica, si limita ad alcune ore, la città dovrà convivere per decenni con le conseguenze del trasferimento del museo.
La discussione dovrebbe anzitutto basarsi su una visione lungimirante dello sviluppo della città, e l’ubicazione del museo andrebbe decisa in modo che il suo effetto trainante vada a vantaggio dell’intera comunità e non solo di interessi particolari.
Chiediamo quindi che la decisione sia assunta solo dopo aver analizzato l’impatto economico e sociale dei vari progetti sulla città nel suo complesso. Chiediamo poi anche che in mancanza di un progetto che porti un valore aggiunto per l’intera città non venga presa alcuna decisione.
Oggigiorno questo tipo di analisi è assolutamente possibile e dà anche ottimi risultati. L’Unione commercio turismo e servizi ha per esempio di recente presentato un nuovo strumento innovativo, la geoanalisi. Si tratta di uno strumento, concepito negli ultimi mesi in collaborazione con la società di consulenza internazionale KPMG, che sulla base di una serie di dati è in grado di calcolare lo sviluppo di una realtà urbana (https://www.unione-bz.it/it/informazione/l-unione-presenta-il-nuovo-strumento-della-geoanalisi/71-253409.html). Questo strumento elabora i dati relativi a tutti i punti di interesse della zona (tutti i negozi, le cose da visitare, i musei e altre strutture che richiamano turisti e interessano la popolazione locale) e li incrocia con le abitudini di acquisto della popolazione locale e dei turisti sulla base dei loro indicatori sociodemografici (come età, reddito, origine ecc.), consentendo così un’analisi precisa dei flussi di persone. Con questo strumento empirico – ma anche con altri – si possono misurare i flussi di passanti e i relativi effetti, senza doversi affidare a stime o sondaggi, ma in modo scientifico e con numeri reali, di modo da classificare e valutare meglio.
L’analisi degli effetti sulla città in caso di uno spostamento sul Virgolo del museo archeologico evidenzia soprattutto un calo fino al 20% del numero dei turisti presenti nel centro della città (comprendente la sede attuale del museo) a vantaggio dell’asse di via Alto Adige e un massiccio calo delle presenze in generale attorno a piazza Walther.
Sulla base di questi dati bisogna chiedersi, se e a chi porta vantaggi lo spostamento del museo archeologico, e se questo trasferimento si inserisce bene nel quadro cittadino. Questo perché la riqualificazione del centro e la realizzazione di grandi progetti sono sicuramente importanti e vanno sostenuti, ma questi cambiamenti non devono andare a scapito di altri quartieri che già soffrono tanto la concorrenza economica dei centri commerciali. Alla concentrazione in centro dei punti di interesse si dovrebbe reagire con una utile distribuzione su altri quartieri. Ricordiamo che, per quanto risulta dalla geoanalisi, il solo centro commerciale della SIGNA produrrà i seguenti effetti:
- un generale calo del flusso dei passanti da via della Roggia in direzione Gries,
- un drastico calo nelle vie laterali dei Portici come via Streiter, dove negli ultimi anni hanno aperto numerosi ristoranti che vivono essenzialmente dei flussi turistici,
- una diminuzione dell’8% del flusso di passanti nelle zone attorno a piazza Gries, corso Libertà e via
Lo spostamento sul Virgolo del museo archeologi- co, con la stazione a valle della funivia nelle vicinanze del centro commerciale della SIGNA, aumenterà indubbiamente l’impatto del centro commerciale sul resto della città, spostando inesorabilmente il flusso dei turisti dai Portici e da piazza Walther verso via Alto Adige. Il museo archeologi- co nella sua sede attuale contribuisce invece in modo sostanziale ad animare e mantenere l’asse commerciale da piazza Gries a piazza Municipio. Di fatto uno spostamento sul Virgolo avrebbe effetti negativi sulle presenze turistiche in quella zona quantificabili in un calo fino al 20%. I turisti si concentrerebbero principalmente nel triangolo via Alto Adige, via Garibaldi e parco della stazione – del tutto casualmente la zona del centro commerciale della SIGNA – e, stando all’analisi dei dati, senza un valore aggiunto per la città nel suo complesso.
Il possibile spostamento del più importante polo attrattivo della città non può avvenire senza prima aver effettuato un’attenta analisi in cui si considerino anche gli effetti complessivi sulla città dal punto di vista economico e sociale. Questo perché un sano sviluppo della città è senz’altro più impor- tante dei guadagni di un investitore privato, anche se questo ha presentato il progetto più interessante. Se i visitatori del Virgolo e di pari passo le entrate del museo archeologico dovessero aumenta- re, e invece altre parti della città dovessero risentirne, la politica avrebbe il dovere di tenere conto di questi sviluppi e approvare solo i progetti che non comportino questi effetti negativi ovvero, in loro mancanza, di non spostare il museo in attesa di nuovi progetti.
Sia detto sin d’ora che siamo assolutamente favorevoli alla riqualificazione e rivitalizzazione dell’a- rea del Virgolo, che però dovrebbe portare un valore aggiunto per l’intera città e i suoi abitanti, e non avvenire a scapito di altri quartieri, in quanto il museo archeologico è un polo attrattivo talmente forte che avrebbe senz’altro gli stessi visitatori anche in un’altra sede, per cui si potrebbe persino ipotizzare di creare un nuovo flusso di passanti verso zone attualmente svantaggiate. Per questo motivo sarebbe auspicabile trovare una nuova sede nelle vicinanze di quella attuale, in quanto un’analisi della posizione conferma un effetto trainante a favore di zone attualmente svantaggiate.
Ciò premesso,
il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale
- a prendere una decisione in merito al possibile trasferimento del museo archeologico solo nel quadro di un progetto lungimirante per la città nel suo complesso, e solo sulla base di analisi scientifiche e indipendenti, tra cui per esempio un’analisi riferita alla posizione che tenga conto dei flussi di passanti nonché degli effetti economici sugli altri quartieri;
- a lasciare in ogni caso il museo archeologico nella sua sede attuale fino a quando non verrà elaborato uno studio sugli aspetti di cui prima;
- a lasciare il museo archeologico nella sua sede attuale anche dopo il completamento di questo studio, nel caso in cui dai progetti presentati non risultasse un vantaggio economico per l’intera città.