Le Civiche e la SVP, all’unisono, come fossero una cosa sola, hanno rigettato anche l’ultima (la settima!) proposta di una Giunta da parte del Sindaco Rösch, a cui va riconosciuto il merito di averle provate tutte: 7 diverse opzioni, tutte respinte a favore di un’unica, sola proposta, condivisa tra Civiche e SVP che avrebbe messo il Sindaco in minoranza non solo in Consiglio, ma anche in Giunta. Un’opzione, quindi, inaccettabile, quella proposta dalle Civiche e dalla SVP, legate da un patto mai palesato, il cui unico obiettivo era sabotare la nascita della giunta meranese e provocare nuove elezioni, nonostante la crisi Covid. Se ne assumeranno la responsabilità di fronte alle cittadine e ai cittadini di Merano.
Il rifiuto di una collaborazione da parte dell’SVP può essere comprensibile in considerazione del fatto che i nuovi equilibri emersi dalle ultime consultazioni elettorali prevedono una Giunta composta da 3 persone di madrelingua tedesca e quattro di madrelingua italiana: la Svp, grande sconfitta di questa tornata elettorale non essendo riuscita nemmeno ad entrare nel ballottaggio, quindi avrebbe potuto esprimere solo un proprio rappresentante nel governo cittadino.
Lo stesso non si può dire delle Civiche. Le Civiche hanno basato la loro campagna elettorale sull’avere finalmente un sindaco italiano, dare nuovamente ai cittadini di madrelingua italiana una forte rappresentatività in città. Evidentemente era tutto finto: già a luglio il quotidiano Alto Adige riportava la notizia di un incontro, nemmeno tanto segreto, nella sede SVP, fra Zeller, Cavagna, Dal Medico, Zaccaria, Balzarini, Freund, Ganner, Stampfl.
Non si sa se e quale accordo sia stato stipulato, fatto sta che le Civiche hanno rifiutato ostinatamente la proposta del Sindaco Rösch di formare una Giunta senza SVP. Mai senza SVP, è stato ripetuto più volte, così come dall’altra parte l’adagio è stato “mai senza le Civiche”.
Vero amore? Più che altro condivisione di intenti, crediamo: l’intento primario, quello di mettere le mani sull’urbanistica, dei confini della città di Merano, delle prossime “grandi opere”, degli appalti. Tutto ciò, probabilmente, ha condotto al rifiuto anche di una Giunta che avrebbe visto una forte rappresentatività delle Civiche (3 assessori e Vicesindaco), tradendo le aspettative e i desideri degli elettori, che avrebbero visto il “secondo classificato” al posto di Vicesindaco, come democrazia vuole. Ora le civiche cercano di addossare le colpe alla “testardaggine” di Rösch, ma in realtà hanno preso in giro i propri elettori.
“Che Zeller non sappia perdere, non è una novità. Ma l’atteggiamento delle Civiche mi ha sorpreso, in negativo. È evidente che l’assessorato all’urbanistica, in particolare con la nuova legge provinciale, faccia gola a chi pensa agli affari e non lo si voglia lasciare all’inflessibile Madeleine Rohrer, la più votata, ma mandare al commissariamento il Comune per questo è da irresponsabili”, così Paul Köllensperger.
Francesca Schir commenta così la seduta di ieri sera del Consiglio Comunale: “Anche l’ultimo tentativo di Rösch è stato affossato. Il settimo, per l’esattezza. Pare evidente che l’unico intento di Civiche ed SVP fosse tornare alle urne. Ciò significa un grave danno per città, un atto irresponsabile in piena crisi Covid-19.”
Ci auguriamo che a primavera gli elettori si ricordino l’ostruzionismo e il tentativo di sovvertire la democrazia, ovvero il tentativo di dettare le regole dalla posizione di chi le elezioni le ha perse.
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