Bocciata di strettissima misura (21 a 19) in Consiglio comunale la mozione del Team K sulla riapertura per la popolazione della strada, attraverso l’impegno della Giunta ad attivarsi per ottenere l’accertamento, in via contrattuale o in alternativa per via giudiziale, della servitù di passaggio per pedoni e ciclisti.
Su questo spinoso tema, la maggioranza si assottiglia sempre di più e la Svp ne esce isolata. E’ evidente l’imbarazzo del Pd (astenuto al momento del voto) e dei Verdi (addirittura due voti favorevoli alla mozione) e insomma, più il tempo passa e più il buonsenso sembra prevalere. Ma quanto ci vorrà ancora per riuscire ad anteporre il bene comune agli interessi privati?
Nel corso del dibattito in aula il consigliere Matthias Cologna ha infatti ricordato come via della Vigna e Eisenkeller sono da sempre usate dalla cittadinanza per spostarsi a piedi o in bicicletta verso diverse importanti destinazioni, in primis l’ospedale ma anche in direzione Gries verso le scuole e altri centri sociosanitari. Un’ulteriore conferma dell’interesse pubblico è data dalle 4.457 persone che hanno firmato la petizione online contro il cancello in via della Mendola.
Thomas Brancaglion invece ha ripercorso in prospettiva storica la genesi del cosiddetto cuneo verde, imposto negli anni ‘70 per cercare di limitare la vorace urbanizzazione di Bolzano. Allora si era cercato di fermare l’espansione della città anche oltre le vie Resia e Einstein, ma come sappiamo nei decenni successivi questi limiti sono stati superati, con la costruzione dei quartieri Firmian e Casanova, con l’espansione della zona industriale oltre via Einstein, con il raddoppio all’interno del cuneo verde vero e proprio degli abitanti e delle cubature edificate. Al contrario – e paradossalmente – è stato invece limitato il diritto di passaggio nelle vie del cuneo, con la scusa della natura privata della via e malgrado la legge provinciale preveda l’apertura al passaggio pubblico delle vie consortili e interpoderali.
Teniamo a sottolineare che la mozione era improntata alla ricerca di un accettabile compromesso tra l’interesse pubblico (che dovrebbe sempre prevalere) e quello particolare dei residenti. In questo senso non si è scelto di proporre la via dell’esproprio ma quella dell’accordo, che possa anche prevedere delle eventuali limitazioni al passaggio in periodi di vendemmia o negli orari notturni. Limiti da concordare appunto insieme ai residenti, per ottenere una soluzione accettabile per tutti e sostenibile nel tempo. La proposta è stata ritenuta da tutti gli intervenuti nel dibattito in aula come più che ragionevole e anche la votazione finale ha rispecchiato l’ampio consenso, malgrado per due soli voti non sia stata accolta. Sono poi significative le molte astensioni registrate nelle file della maggioranza e anche i diversi voti a favore. Solo l’Svp ha votato compattamente per la bocciatura, decisione che dovrà spiegare al proprio elettorato residente fuori dal cuneo, considerato anche che non sono i contadini in toto a pretendere la chiusura delle vie, ma sembra piuttosto essere un’impuntatura della ristretta minoranza che ha realizzato residenze di lusso nella zona.