Martedì si è tenuta un’audizione in Consiglio comunale per fare il punto sul delicato tema delle devianze giovanili legate al disagio sociale. “La conclusione che se ne trae è che investire nella prevenzione è fondamentale per affrontare seriamente il tema della sicurezza in città. Ogni euro speso in progetti di recupero e risocializzazione dei casi difficili – giovani e non – è un euro speso bene”, affermano convinti i consiglieri comunali Thomas Brancaglion e Matthias Cologna.
In occasione dell’audizione del capo della polizia locale e dei rappresentanti degli enti che collaborano al progetto StreetworkBZ, ASSB, Forum Prävention, La Strada e Volontarius, in tema di disagio giovanile e situazioni di violenza e degrado è emerso quanto era importante affrontare il fenomeno da diversi punti di vista. Sono stati i consiglieri Thomas Brancaglion e Matthias Cologna a chiedere che oltre alle forze dell’ordine, venissero sentiti anche quei soggetti formati che sono in contatto in strada con i giovani e che ci lavorano.
StreetworkBZ è un servizio integrato e multidisciplinare di strada rivolto ai giovani della fascia di età compresa tra gli 11 e i 26 anni che punta alla costruzione di percorsi di crescita individualizzati. Il servizio mira alla prevenzione e alla riduzione di quei comportamenti a rischio che possono evolvere in disagio sociale, promuovendo così il benessere dei giovani e della comunità intera.
Con l’ausilio dei dati del progetto, dei giovani contattati e inseriti in percorsi individuali e alcuni esempi concreti abbiamo avuto la conferma di quanto sosteniamo da tempo: quello della sicurezza urbana è un tema da affrontare con decisione, a partire da strumenti mirati al recupero e alla risocializzazione delle persone, soprattutto quando giovani. Andiamo a lavorare sulle cause di queste sofferenze, non occupiamoci sempre e solo dei sintomi che disturbano la società. Sono interventi che sono nel raggio di azione degli enti locali, realizzabili e che danno maggiori garanzie di un successo che sia duraturo, diversamente da tutte quelle proposte di politiche securitarie che oltre ad essere spesso inapplicabili, producono più costi e disagio.
Riteniamo quindi che i 406.000 euro che la città già impegna in questi progetti siano spesi bene, ma che per tentare il possibile nell’assistenza e recupero di giovani in difficoltà, possiamo e dobbiamo fare ancora molto di più. Puntare sulle persone è il nostro miglior investimento e siamo soddisfatti che gran parte delle rappresentanze politiche in consiglio comunale a Bolzano abbiano compreso e condividano l’idea.
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