Premesso che:
– l‘ultimo rapporto dell‘Inail ha ufficializzato i dati degli incidenti sul lavoro nel 2018 in Italia. In particolare, i morti sul lavoro sono stati 1.133 (+10,1%), 104 in più rispetto ai 1.029 del 2017, mentre le denunce di infortunio tra gennaio e dicembre 2018 sono state 641mila, +0,9% rispetto al 2017;
– nella nostra Provincia la pianta organica degli ispettori è in forte carenza da tempo e se prendiamo gli ultimi dati diffusi dall‘Inail relativi al 2018, le tre aree con i maggiori incrementi percentuali di morti sul lavoro risultano essere la provincia di Bolzano (+5,4%) – che è quella con il peggior dato – seguita dal Friuli–Venezia Giulia e il Molise (+3,9% per entrambe);
– nell‘aprile 2018 la Provincia di Bolzano ha pubblicato un comunicato in cui si legge: “La Ripartizione lavoro della Provincia di Bolzano potenzia la propria pianta organica nel capoluogo con l‘assunzione di 5 ispettori del lavoro con contratto full time (38 ore settimanali) e a tempo indeterminato. A tale scopo è stato bandito un concorso [...]”. Ad oggi non è dato sapere quale sia stato l‘esito di questi bandi, quanti ispettori sono stati assunti, se vi siano state rinunce, ecc.;
– rispetto a questa problematica, in un‘intervista rilasciata dal direttore dell‘ispettorato provinciale del lavoro, Sieghart Flader, al Corriere dell‘Alto Adige e apparsa nell‘edizione del 6 aprile 2018, si legge: “Anche con l‘assunzione dei due nuovi ispettori, sarà difficile riuscire a controllare ogni cantiere e ogni luogo di lavoro, non dimentichiamo che negli ultimi anni è aumentato anche il numero dei lavoratori dipendenti in Alto Adige e controllare ogni azienda è un compito arduo, anche se facciamo il massimo”.
Ciò premesso,
SI INTERROGANO GLI ASSESSORI COMPETENTI PER SAPERE
1. Quante denunce e conseguenti richieste di intervento sono pervenute all‘ispettorato nel 2017 e nel 2018, quale è il tempo medio di risposta e quante sono rimaste inevase;
2. Quale esito ha avuto il concorso per ispettori bandito nell‘aprile del 2018;
3. Se a fronte di oltre 40mila imprese presenti sul territorio, non ritenga la Provincia di Bolzano adeguare la pianta organica degli ispettori, almeno al numero di ispettori previsti nella Provincia di Trento con 45mila imprese attive sul territorio;
4. Se non ritenga opportuno attivare nel breve periodo un tavolo di confronto con i sindacati per affrontare quanto segnalato in premessa e portare a soluzione il problema più volte sollevato dalle organizzazioni sindacali.