Alla fine ci vorranno ancora anni prima che una misura semplice e sensata sia attuata anche in Alto Adige, mentre è da anni la normalità in molte città e regioni italiane ed europee. L’esenzione sarà infatti implementata solo quando la Carta europea della disabilità sarà introdotta in tutti gli Stati membri, il che avverrà al più presto tra quattro anni. Ma il Team K è convinto che sia meglio tardi che mai. Questa settimana è stata dunque approvata in Consiglio provinciale la mozione sul tema presentata da Alex Ploner, una proposta che era già stata avanzata quattro anni fa.
Alex Ploner fatica a capire le riserve espresse da Luis Walcher, assessore provinciale al turismo, in risposta a un’interrogazione sull’attività del tavolo di lavoro incaricato di valutare l’esenzione dal pagamento dell’imposta di soggiorno per le persone con disabilità. Walcher aveva risposto così: “In linea di principio, cerchiamo di prevedere meno casi di esenzione possibile, poiché queste sono sempre associate a una burocrazia aggiuntiva”. Alex Ploner non può che essere perplesso. “Mantenere un carico burocratico grande o piccolo è una scelta politica. La Giunta provinciale non deve mica inventare la ruota, ci sono modelli già implementati. Questo argomento mi sembra più che altro una scusa. L’unica cosa che conta sarebbe fare un piccolo passo verso persone che nella vita sono state svantaggiate e alleggerire l’onere finanziario che grava su di loro. Va inoltre considerato che questa misura andrebbe a vantaggio degli altoatesini che, ad esempio, devono trovare un alloggio vicino a un centro terapeutico per trascorrere qualche giorno in terapia”, sostiene Alex Ploner.
“Ovviamente avrei preferito che questa misura fosse attuata immediatamente, ma la concessione alla maggioranza di legare l’esenzione all’introduzione della Carta europea della disabilità mi è sembrata un buon compromesso. In ogni caso, l’approvazione di questa mozione è un segnale importante da parte del Consiglio provinciale, alla società nel suo complesso e all’Alto Adige come destinazione turistica. Questo provvedimento riguarda anche e soprattutto i 45mila invalidi civili altoatesini, tra cui i molti che devono affittare camere in alberghi o pensioni per poter usufruire di vicine strutture di cura o di servizi come l’equitazione terapeutica. A mio parere, si tratta di un gesto di buona volontà nei confronti di un gruppo di persone che sono già sottoposte a molte pressioni nella loro vita quotidiana, anche dal punto di vista economico”, afferma Alex Ploner.
Le persone con disabilità e gli anziani stanno diventando un gruppo target sempre più interessante per il turismo. Lo conferma anche lo studio dell’UE “Economic Impact and Travel Pattern of Accessible Tourism in Europe”. Secondo lo studio, nel 2020 gli anziani e le persone con disabilità hanno effettuato 783 milioni di viaggi di un giorno e di viaggi con pernottamento. Il giro d’affari complessivo generato da questo fenomeno ammonta a 786 miliardi di euro, pari al 3% del prodotto interno lordo dell’UE. È quindi giusto e doveroso servire questo settore di ospiti nel miglior modo possibile. L’attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche o l’esenzione della tassa di soggiorno richiesta dal Team K non è solo un atto di buona volontà, ma è anche chiaramente raccomandato dalla legge e in molti casi addirittura obbligatorio.
“Questa esenzione dimostra cosa significhi passare dalle parole ai fatti in politica. Vorrei che la Giunta provinciale attuasse più rapidamente queste azioni in molti altri settori, come l’integrazione lavorativa, l’accessibilità e l’organizzazione dell’assistenza. È inaccettabile, ad esempio, che molte spiagge dell’Adriatico siano dotate di servizi igienici adatti, ma in Alto Adige le persone con disabilità siano spesso costrette a cercare per poter andare in bagno”, conclude Alex Ploner.