Con le elezioni alle porte, i lavori del Consiglio provinciale si sono fermati. Nel corso della legislatura, la Giunta provinciale ha consapevolmente “riposato” nell’attuazione di diverse mozioni approvate e semplicemente non le ha implementate. “Il rispetto della Giunta per il Consiglio provinciale e quindi per l’elettorato lo si nota dalla mancata attuazione di molte mozioni approvate. Questo avviene in particolare su temi delicati riguardanti il cosiddetto ‘System Südtirol’ e i suoi intrecci di interessi”, afferma Paul Köllensperger, tracciando un bilancio del lavoro dell’opposizione nella scorsa legislatura.
Che si tratti della riforma dell’Idm, dell’assegno di cura, del mercato degli affitti e dei contributi per la casa o del finanziamento di scarpe ortopediche per disabili, il Team K è ancora in credito con la Giunta provinciale di diverse fatture non saldate.
“Il Consiglio provinciale vota le mozioni presentate e la Giunta deve attuarle. Ma questo esecutivo provinciale targato Svp-Lega semplicemente non implementa le mozioni che gli sono sgradite, oppure temporeggia”, sottolinea Paul Köllensperger.
Maria Elisabeth Rieder, Franz Ploner e Alex Ploner – gli altri consiglieri del Team K – sono altrettanto delusi.
“I problemi dei miei concittadini sono sempre stati al centro del mio lavoro in Consiglio, quindi trovo inconcepibile che non si sia arrivati a nulla di concreto per le mozioni – approvate – sugli assegni di cura e sui contributi per la casa”, sostiene Maria Elisabeth Rieder.
Il dottor Franz Ploner è sulla stessa lunghezza d’onda: “Le mie mozioni per affrontare gli abusi sessuali e per prevedere l’offerta di psicologi di base sono cadute nel vuoto”.
“Invece di rendere possibile l’acquisto di un secondo paio di scarpe ortopediche per le persone con disabilità e altre misure per l’inclusione, la Giunta provinciale si è chiamata fuori da un tavolo di lavoro che ha richiesto due anni per essere convocato. E alla fine è stato rifiutato anche il finanziamento delle scarpe ortopediche. Un simile modus operandi per me è inaccettabile e triste”, conclude Alex Ploner.