Questa mattina è stata bocciata in Consiglio provinciale dalla maggioranza Svp/Lega una mozione del Team K con una serie di argomentate proposte per intervenire in modi diversi sia a livello provinciale che statale sul problema del caro-energia. Tra esse anche l’erogazione immediata del famoso bonus energia, promessa elettorale della Svp. “Le promesse di venire incontro a famiglie e imprese rispetto agli allucinanti rincari del costo dell’energia sono rimaste ancora una volta disattese, come pure il riferimento alla nostra Autonomia, che ci fornirebbe possibilità finora mai esplorate per cercare dei modi per vendere la nostra corrente agli altoatesini senza passare per la borsa”, sbotta deluso il primo firmatario della mozione Paul Köllensperger.
Anche in Alto Adige i prezzi dell’elettricità hanno prezzi da capogiro a causa dello spaventoso aumento del costo del gas e questo nonostante la nostra provincia produca energia da fonti esclusivamente rinnovabili e – almeno in estate – in misura nettamente superiore al fabbisogno. Tra gli obiettivi della nostra mozione figurava anche uno studio di fattibilità per approfondire le possibilità offerte dallo Statuto di autonomia nel senso di una gestione più autonoma della politica energetica, sganciando l’Alto Adige dal Prezzo unico nazionale (PUN). Ma soprattutto il Team K proponeva di erogare immediatamente – e finalmente… – il bonus elettrico promesso da tempo e di utilizzare le extra-entrate dell’Iva sull’elettricità di questo periodo per sostenere le famiglie. “La Giunta ha respinto tutti i punti in blocco, affermando che le misure contenute nella mozione sono già in fase di implementazione. Davvero? Qualcuno ha ricevuto il bonus energia sulla sua bolletta?”, chiede ironicamente Köllensperger. Che continua: “Evidentemente la Giunta non ha più soldi. E probabilmente non ne ha nemmeno Alperia, che in teoria con i margini dati dai prezzi correnti potrebbe restituire una parte ai cittadini, oppure poteva investire nell’efficientamento degli impianti ottenendo maggiore efficienza invece di comprare dubbiose aziende in giro per l’Italia”.