Molti comuni e anche regioni hanno approvato la richiesta al Parlamento di modificare la Costituzione italiana, per inserirvi i principi della tutela dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile e dell’equità intergenerazionale. Per fare un esempio, in Veneto il Consiglio regionale ha approvato la proposta all’unanimità, senza distinzioni tra maggioranza e opposizione. Perché in Alto Adige no?
Un pareggio che equivale a una bocciatura. La seconda commissione legislativa del Consiglio provinciale ha discusso e votato ieri su un progetto di legge voto del Team K che mirava ad impegnare i nostri parlamentari a promuovere l’opportuno aggiornamento della nostra Costituzione.
L’iniziativa, portata avanti a livello nazionale dal comitato “Figli Costituenti” (https://figlicostituenti.eu), aveva trovato localmente il favore di molte cittadine e molti cittadini durante la raccolta firme per la presentazione dell’analoga legge di iniziativa popolare, con 2mila firme raccolte nella nostra provincia. Il Team K aveva quindi deciso di sostenere l’iniziativa, incontrando i promotori e portando il tema in Consiglio provinciale.
Paul Köllensperger e Peter Faistnauer esprimono quindi grande rammarico per il voto espresso dalla Commissione.
“Sono molto deluso – sostiene un amareggiato Köllensperger –. La nostra proposta mirava, sulla scia di una lodevole iniziativa nazionale, a modificare gli articoli 2 e 9 della Costituzione che è sì bellissima, ma su diversi temi oggi giustamente considerati fondamentali dimostra tutti i suoi settant’anni. Tutela ambientale, sviluppo sostenibile, equità intergenerazionale oggi devono trovare posto nella nostra Carta fondamentale, perché sono diventati temi fondamentali. Questo stop è assurdo, perché non c’è nulla da capire, le emergenze ambientali sono sotto gli occhi di tutti”.
Peter Faistnauer, membro della seconda commissione, esprime la sua perplessità:
“Dalla maggioranza mi sono sentito dire che Emma Bonino ha già presentato questa proposta, che è in trattazione in Senato e che quindi non avrebbe senso impegnarci anche noi per lo stesso obbiettivo. Io non sono affatto d’accordo. Le generazioni future sono costrette a subire gli effetti di scelte politiche fatte adesso, dobbiamo garantire diritti e qualità della vita anche a chi vivrà in futuro. È quindi non solo giusto, ma doveroso intervenire in tutte le occasioni che si presentano e più istituzioni aderiscono e fanno pressione sul Parlamento, maggiori sono le possibilità di successo”.
Quando il documento arriverà in trattazione nell’aula del Consiglio provinciale daremo nuovamente battaglia, naturalmente.