A seguito della crisi causata dall’emergenza Covid-19 numerose famiglie, aziende e persone anziane sono assillate da paure con il timore di cadere in povertà. A ciò si aggiunge che per via della crisi molte persone in piena attività si trovano in ristrettezze economiche. Questo perché sono tanti coloro che non potendo svolgere la loro attività da casa e da remoto, al momento non possono lavorare e/o produrre (per esempio chi è addetto alle pulizie, i camerieri e le cameriere, chi gestisce un bar, i parrucchieri e le parrucchiere ecc.). Molti ricorreranno agli aiuti della Provincia, dei quali una parte importante consiste però in crediti agevolati, per cui si prospetta loro un futuro di debiti e pagamenti rateali in una fase che potrebbe essere caratterizzata da un rallentamento economico ed eventualmente da un aumento delle imposte.
Nonostante l’alto tasso di occupazione, già prima della crisi molte persone faticavano a sostenere il costo della vita con il loro reddito oppure riuscivano a mantenersi al di sopra della soglia di povertà solo grazie agli aiuti della Provincia. Passata l’emergenza, c’è il rischio concreto che un numero sempre maggiore di persone scivoli sotto la soglia di povertà, per via dell’atteso calo dell’occupazione, degli effetti del coronavirus su alcune catene produttive (per esempio nel settore del turismo), del rimborso dei debiti e per molte altre ragioni. Quali sono le strategie della Provincia per garantire e sostenere il potere d’acquisto, la salute, il benessere e la sicurezza sociale?
Si continua giustamente a ripetere che il coronavirus può portare alla morte, ma anche la povertà può uccidere. La povertà è una condizione deficitaria, i cui effetti si subiscono 24 ore su 24, condizionando la vita nel suo complesso. Inoltre, porta all’emarginazione sociale, cosa che il distanziamento sociale accentua ulteriormente. A ciò si aggiunge il rischio di un aumento dei prezzi degli alimentari a fronte di una perdita di entrate regolari. Per questo motivo la politica deve adottare delle misure per contrastare preventivamente la povertà. Le categorie maggiormente a rischio sono le persone più anziane, le famiglie numerose, i genitori singoli e i disoccupati, ma nel frattempo anche gli imprenditori e i dipendenti di aziende la cui esistenza è stata improvvisamente messa in grave difficoltà dal coronavirus.
Ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale
- ad analizzare la problematica in modo adeguato e a quantificare nei relativi capitoli del bilancio provinciale il presumibile aumento di spesa;
- a valutare l’istituzione, nell’ipotesi di un sensibile aumento della spesa sociale, quantificato dall’analisi di cui al punto precedente, di un fondo per la prevenzione della povertà in Alto Adige;
- a fornire soprattutto ai pensionati, agli anziani e ai malati, che in tempi di distanziamento sociale rappresentano categorie di persone particolarmente colpite dal divario digitale, servizi sociali e di pubblica utilità al fine di garantire loro l’assistenza di base, riducendo così il rischio che si sentano soli e cedano alla depressione