In Alto Adige, ma anche altrove, l’incidente di Lutago, che è costato la vita a sette persone, ha avviato un dibattito sull’abuso di alcol, sulla guida in stato di ebbrezza e sul consumo di alcol in genere.
In un’intervista dell’8 gennaio, concessa all’emittente televisiva RAI Südtirol, il direttore e coordinatore del centro specialistico per la prevenzione delle dipendenze e la promozione della salute, Peter Koler, è intervenuto a favore dell’introduzione di un divieto di pubblicizzare alcolici. A suo avviso si dovrebbe andare nella direzione di limitare fortemente la pubblicità per le bevande alcoliche, così come è stato fatto per il tabacco.
Da un sondaggio effettuato nel 2019 dall’istituto di ricerca Forsa in Germania è risultato che il 69 per cento degli intervistati è a favore di un divieto totale di pubblicità per i prodotti del tabacco. Sempre nello stesso sondaggio la maggioranza (il 58%) si è dichiarata favorevole all’introduzione di un divieto assoluto di pubblicizzare alcolici, mentre coloro che sono contro questo divieto sono la minoranza (il 36%).
Dal sondaggio è emersa inoltre un’opinione favorevole a una maggiore tassazione: nel caso del tabacco il 75% la appoggerebbe (il 23% degli intervistati si è detto contrario) e nel caso dell’alcol i favorevoli sono il 59% (e il 37% contrario). Numerose società riconoscono sempre di più i pericoli legati al consumo di alcol, soprattutto quando le persone non sono più in grado di gestire la situazione e finiscono nella dipendenza.
Nel frattempo si parla apertamente dell’alcol come di una droga legale.
L’ultimo film del regista altoatesino Andreas Pichler “Der globale Rausch” (la sbornia globale) mostra in maniera incisiva il potere della lobby degli alcolici a livello mondiale e la potenza della macchina pubblicitaria. In ultima analisi le conseguenze per la salute e la società ricadono sulla mano pubblica, che deve anche pensare a come combattere il fenomeno. Alcuni studi hanno dimostrato che i costi correlati all’abuso di alcol, e che vanno a carico della collettività, sono ben più alti del gettito delle accise sugli alcolici. Il succitato film è stato cofinanziato da IDM Alto Adige e quindi con fondi pubblici.
Questo impegno nel cofinanziamento del film, ma anche altri progetti nell’ambito della prevenzione alcologica, svolti con il sostegno e la partecipazione finanziaria di enti pubblici, ci dimostrano che la necessità di intervenire e sostenere azioni è sentita e riconosciuta.
Allo scopo di combattere l’abuso di alcol e di effettuare interventi di prevenzione si è da tempo creata un’ampia collaborazione tra varie realtà, soprattutto quelle che si occupano dei giovani. Nel contempo però sono proprio le associazioni di volontariato ad avere un rapporto di dipendenza nei confronti degli sponsor appartenenti al mondo delle industrie produttrici di alcol.
Quanto questo atteggiamento risulti schizofrenico, lo vediamo soprattutto nel caso di associazioni e organizzazioni che da anni svolgono un servizio prezioso operando a sostegno dei giovani, a favore dello sport e nelle varie attività di soccorso. Il loro impegno è rivolto alla promozione della salute, ha l’obiettivo di fornire un soccorso rapido e professionale a chi ha subito un incidente oppure è pensato per offrire a bambini e adolescenti attività ricreative sane. Queste associazioni e organizzazioni hanno però tra i loro sostenitori e sponsor aziende che producono bevande alcoliche finendo così per fare anche pubblicità alla droga alcol nel quadro delle loro attività. Al paradosso si arriva poi quando un mezzo di soccorso raccoglie infortunati investiti da un guidatore ubriaco o da una guidatrice ubriaca, e su questo mezzo compare il logo di un’azienda produttrice di bevande alcoliche.
Ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale
- a fare in modo che sui mezzi di soccorso aerei, via terra o via mare di organizzazioni o associazioni che ricevono contributi pubblici oppure che sono pagati dalla Provincia per le loro attività non compaiano loghi con pubblicità per alcolici oppure che questi vengano quanto prima rimossi;
- a fare in modo che le organizzazioni di soccorso che svolgono attività di volontariato non abbiano svantaggi economici dall’attuazione del punto 1 e che se così fosse la mano pubblica provveda a compensarli;
- a subordinare la concessione di contributi pubblici alla condizione che nell’ambito degli sport giovanili, delle attività a sostegno dei giovani e delle attività culturali per i giovani non compaiano loghi di sponsor/sostenitori che sono aziende produttrici di alcolici ovvero marchi di bevande alcoliche;
- a introdurre un divieto di principio di fare pubblicità per prodotti alcolici all’interno e all’esterno di tutti i mezzi pubblici di trasporto.