Gli annunci dell’assessore Achammer ancora una volta restano solo promesse a vuoto. Niente lezioni in presenza prima di Natale. Il mancato via libera dai ministri a Roma è solo un dettaglio rispetto alle aspettative e all’incertezza generate tra studenti e docenti. In tempi di crisi, famiglie e sistema scolastico hanno bisogno di decisioni chiare, non di misure simboliche.
Nel 2020, in nessuna provincia italiana si sono tenute così poche lezioni in presenza come nelle scuole superiori dell’Alto Adige. Un gap difficilmente colmabile per i maturandi di quest’anno scolastico, che partono quindi svantaggiati rispetto ai loro coetanei, considerando che l’esame di maturità è organizzato e gestito in modo centralizzato per tutta Italia. Dopo le vacanze di Natale, sarà soprattutto compito degli assessori Alfreider, Achammer e Vettorato, far ripartire al 100% la didattica in presenza.
“Le scuole dell’Alto Adige hanno bisogno di decisioni chiare e di un piano di gestione organizzativa della crisi che possa essere implementato per fornire agli studenti e, soprattutto, ai maturandi una buona preparazione. Al momento non sono state prese decisioni chiare, né la Giunta provinciale sembra in grado di perseguire una strategia omogenea per le scuole superiori e per l’istruzione in generale. Anche per il caos nel trasporto degli alunni non sono vediamo ancora chiare soluzioni da parte dell’assessore Alfreider. Inoltre, all’assessore Achammer piace spesso parlare di lezioni in presenza, ma evita di dire che siamo ancora lontani da un ritorno al 100% per le scuole superiori. Probabilmente gran parte degli studenti delle scuole superiori rimarrà in didattica a distanza anche nel nuovo anno, ma l’obiettivo deve essere più ambizioso: lasciamo finalmente che gli studenti rientrino nelle loro scuole gestite in sicurezza, con una strategia di test sensata e con un aumento dell’offerta di trasporto scolastico che chiediamo da tempo”, spiega il consigliere Alex Ploner.