Questa mattina a Lienz nel corso di una conferenza stampa, NEOS e Team K hanno lanciato un appello per frontiere aperte in Europa, a partire dal Brennero: per amare, vivere, lavorare e andare in vacanza. Da questi presupposti è nata l’idea di lanciare una petizione congiunta online per arrivare alla riapertura delle frontiere.
Già nel fine settimana Paul Köllensperger del Team K e Dominik Oberhofer dei NEOS hanno sottoscritto un comunicato stampa congiunto con Martin Hagen della FDP bavarese per arrivare a una rapida apertura delle frontiere del Brennero. Köllensperger e Oberhofer concordano: “I cittadini di quell’Europa in miniatura che è l’Euregio, vivono quotidianamente la vitale necessità di poter contare su frontiere aperte. La mobilità di beni e persone è uno dei fondamenti della casa comune europea, e quindi la libertà di movimento non può essere limitata ancora a lungo”.
Il 26 maggio di un anno fa, alle elezioni europee in quasi tutti gli Stati membri, le forze europeiste avevano registrato una crescita dei consensi, gli euroscettici parevano in difficoltà. Nell’affrontare la crisi legata al coronavirus – e quindi proprio quando si rivela fondamentale la solidarietà tra i paesi – alcuni governi si sono dimostrati nei fatti molto meno europeisti e collaborativi di quanto lo siano stati a parole. E’ così scoppiato il corri corri per chiudere i confini, seppur giustificato almeno nella fase iniziale.
La retorica utilizzata soffia sul fuoco delle paure collettive, una retorica però basata poco sui fatti, come se un virus potesse essere fermato chiudendo i confini.
Posizioni più rispettose delle libertà democratiche e della solidarietà che ci dovrebbe unire in quanto europei, sarebbe piuttosto utile ed auspicabile per trovare una via d’uscita comune da questa crisi senza precedenti. L’Europa avrebbe tutto, dal punto di vista medico ed economico, per padroneggiare un ritorno alla normalità.
In questa fase sono gli Stati nazionali ad essere un virus per l’Europa e la nostra formula per uscire dalla crisi rimane la stessa: ci vuole più Europa!
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