Nell’ultimo triennio la Giunta provinciale ha contribuito con circa 180 milioni di euro al finanziamento diretto della Libera Università di Bolzano, quale luogo di formazione accademica della nostra provincia. Nel dettaglio la convenzione triennale stipulata in data 30 maggio 2017 ha previsto un finanziamento di 56 milioni di euro per il 2017, 60 nel 2018 e 65 nel 2019.
Come si evince in calce al comunicato stampa a cura della Agenzia di stampa e comunicazione della Provincia (http://www.provincia.bz.it/news/it/news.asp?news_action=5&news_article_id=589418) il Presidente Kompatscher ha ricordato che la Provincia di Bolzano ““non può finanziare in maniera illimitata la crescita della Libera università di Bolzano: dopo il 2019 le risorse pubbliche non aumenteranno e Unibz dovrà impegnarsi ad acquisire fondi esterni di terzi, dall’UE ai privati, per i progetti di ricerca.“
Per poter formulare proposte di miglioramento della qualità dell’Università è necessario raccogliere alcune informazioni circa i dipendenti e il personale docente impiegato presso la Libera Università di Bolzano, nonché il bilancio e gli obiettivi che essa si pone.
Tutto ciò premesso,
SI INTERROGA L’ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE
- i costi fissi attuali nel bilancio della Libera Università di Bolzano e in prospettiva ai prossimi 5 anni fino al 2024;
- il numero dei dipendenti che lavorano presso la Libera Università di Bolzano (suddivisi per amministrazione centrale, Facoltà, tipologia di contratto e sede di lavoro);
- il numero dei docenti suddivisi per categoria (docenti di ruolo: professori ordinari, professori associati, professori aggregati; docenti non di ruolo: ricercatori senior, ricercatori junior) e per settore scientifico disciplinare in servizio presso la Libera Università di Bolzano precisando la facoltà di afferenza, la sede di lavoro, la lingua/ le lingue di insegnamento.
- Alla luce del fatto che i professori universitari sono tenuti per legge ad assolvere il loro carico didattico istituzionale nelle discipline di base e caratterizzanti del settore scientifico disciplinare (SSD) di inquadramento, si chiede, elencati per il periodo 2015-2018:
- quanti professori di ruolo (distinti per facoltà di afferenza e fascia) assolvano il loro carico didattico istituzionale in materie di base e caratterizzanti nel SSD di inquadramento;
- quanti professori di ruolo e ricercatori ricercatori junior e senior (distinti per facoltà di afferenza e fascia) assolvano il loro carico didattico istituzionale in materie di base e caratterizzanti nel SSD di inquadramento presso altre facoltà o presso altre università;
- quanti professori di ruolo e ricercatori junior e senior (distinti per facoltà di afferenza e per fascia) assolvano più del 25% del loro carico didattico istituzionale non nel SSD di inquadramento;
I dati forniti hanno rilevanza sul numero di professori a contratto (attualmente il rapporto più alto in Italia tra professori a contratto e professori di ruolo) – una criticità del nostro ateneo – diminuendo i quali si otterrebbe un’auspicabile diminuzione della spesa in vista del taglio del finanziamento della Provincia.
5. Quanti corsi sono attivati in deroga al numero minimo di iscrizioni prescritto dagli ordinamenti universitari? Si prega di indicare il relativo numero di studenti (in deroga), il numero minimo previsto, la motivazione e il costo medio per studente per ogni corso universitario in deroga. Quanti docenti di ruolo insegnano parte del monte ore in corsi attivati in deroga al numero minimo di iscrizioni prescritto dagli ordinamenti universitari?
6. Si prega di fornire i dati sulla quota statale dello stipendio dei docenti di ruolo (valori distinti per fascia) e la quota integrativa provinciale (valori distinti per fascia). Si chiede di motivare la quota integrativa provinciale (p.es. competenze linguistiche, maggiore presenza presso la sede di lavoro, maggiore carico didattico) e di commentare e motivare eventuali discrepanze;
7. Le competenze linguistiche dei docenti di ruolo (suddivisi per categoria) nelle lingue di insegnamento dell’Università [IT, DE, EN e Lad (solo il Campus di Bressanone)] assunti con l’obbligo di acquisire le competenze necessarie nella terza lingua;
8. Se la Libera Università di Bolzano ha richiesto o richiederà maggiori fondi alla Provincia autonoma di Bolzano;
9. Quali intenzioni abbia la Provincia in termini di finanziamento della Libera Università di Bolzano negli anni a venire? Quali ambiti e/o progetti si intende finanziare?
10. Come verrà finanziata la Libera Università di Bolzano se dovessero venire a mancare i fondi provinciali;
11. Criticità – Quali siano gli obiettivi della Libera Università di Bolzano in termini di:
a. Il progetto di assorbimento del Conservatorio “Monteverdi” da parte della Libera Università di Bolzano risulta un punto di criticità sia per l’aumento dei costi di gestione (alla luce della diminuzione di impegno da parte della Provincia l’assorbimento risulta poco plausibile e non opportuno). Quali prospettive potrà avere, visto che è praticamente impossibile assorbire i docenti del Conservatorio tra il personale docente dell’università? Si considera di ritornare sui propri passi e desistere dal tentativo di assorbire il Conservatorio “Monteverdi”?
b. Facoltà di Ingegneria. Si prega di commentare lo status quo dell’iter per la costituzione della Facoltà di Ingegneria, le prospettive di riuscita, i costi per la futura facoltà e la valutazione di progetti alternativi. Alla luce delle difficoltà di trovare un bacino di utenza minimo per corsi trilingui nelle materie tecniche di ingegneria chiediamo se non è opportuno rivedere l’istituzione della Facoltà a favore di altre soluzioni più economiche (collaborazioni nell’Euregio)?
c. alloggi: Quali misure urgenti sono in cantiere per fronteggiare la mancanza di alloggi (a prezzi accessibili) nella città di Bolzano? Esiste una sinergia e un’unità di intenti con il Comune di Bolzano e con la Libera Università?