La disciplina della riscossione dei crediti derivanti da sentenze definitive di condanna della Corte dei conti, già regolata dal d.P.R. n. 260 del 24 giugno 1998, è oggi disciplinata – anche per la Provincia autonoma di Bolzano (PAB) – dagli artt. 212 ss. del codice di giustizia contabile (c.g.c.), approvato con d.lgs. n. 174/2016 e modificato dal d.lgs. n. 114/2019.
Ciò premesso, nel corso dell‘ultimo decennio vi sono state diverse sentenze di condanna definitive o comunque esecutive rese dalla Corte dei conti a carico di amministratori e dipendenti provinciali. Di qui l‘interesse dell‘amministrazione ad un attento monitoraggio della situazione processuale e ad una pronta riscossione dei crediti una volta munitasi di titolo esecutivo.
Peraltro, a prescindere dai rituali canali di comunicazione, tale monitoraggio per le amministrazioni dovrebbe essere reso ancor più agevole dal fatto che le sentenze della Corte dei conti sono diffuse per legge sulla banca dati sentenze dell‘Istituto (art. 56, comma 2, d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82, e art. 51, comma 2, d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196), laddove i dati identificativi degli interessati sono anch‘essi diffusi in forma integrale salvo che ricorrano specifiche esigenze di riservatezza che devono però essere preventivamente vagliate dal Giudice ed annotate sulla sentenza (art. 52 d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196).
Alcuni di questi casi, poi, sono altresì noti all‘opinione pubblica per avere coinvolto ex membri della Giunta provinciale in questioni assai delicate, come, ad esempio, nel caso dell‘ex Presidente provinciale Luis Durnwalder, condannato in secondo grado – e dunque con sentenza esecutiva e probabilmente anche definitiva – a risarcire alla PAB € 385.890,36, oltre a rivalutazione ed interessi, per l‘uso improprio del fondo riservato (a tale importo l‘anno scorso si è aggiunta, in primo grado, un‘ulteriore condanna di € 23.642,02 per lo stesso motivo), e dell‘ex assessore all‘energia Michael Laimer, condannato in secondo grado – e dunque con sentenza esecutiva e probabilmente anche definitiva – a risarcire alla PAB €287.844,50, oltre ad accessori di legge, in relazione alle conseguenze del cosiddetto scandalo SEL.
Proprio gli esempi da ultimo citati sollevano un ulteriore problema legato alle esigenze di adeguata tutela del credito spettante alla PAB in relazione a soggetti pluricondannati, come nel caso dell‘ex Presidente provinciale Luis Durnwalder (condannato per ben sei volte dalla Corte dei conti a risarcire l‘Erario per un importo complessivo che, tra sorte capitale, rivalutazione ed interessi, sfiora ormai il milione di euro), o di soggetti che lamentano pubblicamente la mancanza di denaro per pagare i propri debiti con la PAB, come nel caso dell‘ex assessore provinciale Laimer (“Habe das Geld nicht“, Tagezeitung d.d. 17 marzo 2019). A fronte di tale situazione creditoria della PAB nel corso dei mesi e ed anni passati si sono registrate numerose dichiarazioni pubbliche, da parte di esponenti della maggioranza e spesso anche da parte di esponenti della stessa Giunta provinciale, dirette a mettere in discussione l‘operato della Corte dei conti e, soprattutto, a prendere le distanze da sentenze di condanna che avevano attinto propri colleghi di partito. Di qui la comprensibile preoccupazione che tali esternazioni pubbliche possano in qualche misura condizionare o aver condizionato, in chiave negativa, l‘efficienza dell‘apparato amministrativo della PAB quanto alla doverosa e immediata attività di recupero dei crediti derivanti da sentenze di condanna della Corte dei conti.
Ciò premesso,
si interroga la Giunta provinciale per sapere:
1) Quale sia l‘ufficio della PAB attualmente designato a riscuotere i crediti liquidati dalla Corte dei conti, con decisione esecutiva, a carico dei responsabili per danno erariale ai sensi dell‘art. 214, comma 1, c.g.c., e quale sia stato tale ufficio durante il periodo di vigenza del d.P.R. n. 260/1998;
2) Quanti e quali siano stati – dal 1° gennaio 2010 ad oggi – gli amministratori e i dipendenti (o ex amministratori o ex dipendenti) della PAB condannati in via definitiva dalla Corte dei conti (o comunque con sentenza di condanna attualmente esecutiva) per danni cagionati alla PAB e per quale importo (si prega di indicare per ogni singolo amministratore o dipendente, nominativamente indicato e fatte salve le eventuali esigenze di riservatezza certificate dal Giudice ai sensi dell‘art. 52 del d.lgs. n. 196/2003, gli estremi della decisione della Corte dei conti, nonché l‘importo della condanna a suo carico unitamente all‘importo degli eventuali accessori liquidati in sentenza);
3) In relazione ad ognuno dei soggetti condannati in via definitiva dalla Corte dei conti (o comunque con sentenza di condanna attualmente esecutiva) ed indicati al numero precedente, quale sia stata e quale esito abbia avuto l‘attività esecutiva di recupero del credito da parte della PAB, indicando, in caso di intervenuto pagamento, la data del pagamento (o di ogni singolo pagamento, se rateale), lo strumento di pagamento (o il diverso modo di adempimento dell‘obbligazione) utilizzato dal condannato e l‘importo esatto corrisposto alla PAB;
4) Quanti e quali siano stati gli eventuali strumenti azionati a tutela del credito spettante alla PAB a carico dei soggetti condannati dalla Corte dei conti (ad esempio, iscrizione di ipoteca), indicando nominativamente i soggetti interessati da tali provvedimenti.