Le commissioni paritetiche operano in modo opaco, senza che l’opinione pubblica e neanche i consiglieri provinciali e regionali eletti democraticamente conoscano l’attività svolta dai loro componenti. Con una mozione il Team K mirava a portare trasparenza nell’attività delle commissioni, che è evidentemente molto importante per la Regione e soprattutto per le due provincie autonome, ma la maggioranza in Consiglio regionale ha bocciato il documento con 29 contrari e 25 favorevoli. “Oggi abbiamo perso l’occasione di portare un po’ di trasparenza e quindi dibattito democratico, con nomine non basate sul merito ma piuttosto usando la Commissione dei 12 per dare una poltrona a chi è rimasto escluso nella formazione della Giunta” hanno commentato delusi i consiglieri del Team K.
La bocciatura della mozione per impegnare il leghista Paccher a promuovere in seno alla conferenza delle assemblee regionali e delle province autonome l’individuazione di direttive e linee guida per armonizzare standard e modalità di funzionamento delle commissioni paritetiche era prevista. L’attitudine autoritaria dei capitani nostrani non ha fatto sconti nemmeno questa volta: Kompatscher ha intruppato i suoi consiglieri a quelli della destra trentina imponendo il silenzio al presidente della Provincia di Trento Fugatti su un tema essenziale per l’autonomia speciale.
I consiglieri di maggioranza del Trentino-Alto Adige/Sudtirol si sono inginocchiati ai piedi dell’SVP: divieto per il presidente del Consiglio regionale di promuovere in seno alla conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome l’articolazione di uno schema di protocollo d’intesa da sottoporre al Governo per armonizzare la disciplina delle commissioni paritetiche. La volontà è di bloccare ogni iniziativa finalizzata ad individuare linee guida volte ad armonizzare la regolazione del funzionamento delle commissioni paritetiche, le procedure di nomina dei componenti delle stesse e del rapporto tra esecutivo nazionale ed assemblee legislative regionali ai fini dell’adozione degli schemi dei decreti legislativi di attuazione degli statuti.
Nel motivare il parere negativo sull’ipotesi di prevedere interventi per soddisfare le esigenze informative sui processi legislativi svolti presso le commissioni paritetiche, Kompatscher ha affermato che l’informazione e il coinvolgimento delle assemblee legislative e della popolazione locale vengono in subordine alle modifiche statutarie che sarebbero in via di pattuizione con il Governo Meloni. A suo avviso la definizione di regole concertata congiuntamente agli altri Consigli regionali e al ministero per gli Affari regionali per conformarsi ai principi comuni per una produzione normativa di qualità arrecherebbe un danno alla Regione.
La lezione del giorno è dunque che il Trentino-Alto Adige deve continuare a distinguersi per essere diversamente speciale anche quando si parla di trasparenza e di standard democratici. A conferma di ciò il presidente Kompatscher ha reso inaccessibile ai consiglieri regionali lo schema di norma di attuazione con cui si vuole riconoscere la possibilità di derogare al limite dei mandati dei sindaci, un principio valido per il resto del Paese e rimarcato anche dalla giurisprudenza costituzionale allo scopo di contenere la proliferazione del clientelismo.
Link alla mozione n.6 del 14.5.2025 “CONCERNENTE DESIGNAZIONI E DISCIPLINA DEL FUNZIONAMENTO DELLE COMMISSIONI PARITETICHE DEI DODICI E DEI SEI” respinta in data odierna:
https://www.consiglio.regione.taa.it/it/attivita-consiliare/mozioni.asp?somepubl_action=300&somepubl_image_id=673806