Una commissione d’inchiesta in Consiglio provinciale sta esaminando se i membri del comitato “WIRNEUSNOI” – cittadine e cittadini che hanno sostenuto pubblicamente Arno Kompatscher nel corso della campagna elettorale dell’autunno 2018 – abbiano ricevuto in cambio contributi pubblici. A maggior ragione dopo gli scandali emersi in Austria legati alla figura di Benko è assolutamente opportuno verificare se intrecci tra politica e interessi privati si siano verificati anche in Alto Adige. A questo proposito anche le donazioni ai partiti politici, in particolare quelle ai partiti di governo Svp e Lega, dovrebbero finire sotto la lente di ingrandimento.
Tutti i componenti della commissione d’inchiesta condannano il comunicato stampa del segretario dell’Svp Stefan Premstaller, che ha denigrato la commissione stessa definendola “ridicola e inutile”. Si tratta di una grave mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio provinciale. Sarebbe incredibile che una commissione d’inchiesta si facesse dettare l’agenda da un segretario di partito.
Ieri, in commissione, la maggioranza ha respinto l’audizione dello Spendenausschuss (comitato per le donazioni elettorali) della Svp, come descritto dalla stampa. Una chiara dimostrazione dei tentativi messi in campo dalla Svp per ostacolare un lavoro che mira a fare rapidamente chiarezza sulle donazioni ricevute in campagna elettorale. Cosa ha da nascondere la Volkspartei?
Infine, per chiarire se anche in Alto Adige ci sia uno scandalo Benko, è stato deciso che nella prossima seduta della commissione saranno invitati i presidenti, i responsabili della raccolta fondi e i rappresentanti legali dei partiti, per ottenere informazioni sulle donazioni ai propri partiti e ai propri candidati nel corso della campagna elettorale del 2018.
I membri della minoranza politica della commissione d’inchiesta invitano – ancora una volta – Svp e Lega, in quanto partiti di governo, a presentare tutti i fatti in modo aperto e trasparente. Chi non ha nulla da nascondere non può e non deve ostacolare il lavoro della commissione.