Il Comitato europeo delle Regioni (CdR) è un organo consultivo dell’Unione europea composto da rappresentanti eletti a livello locale e regionale dei 27 Stati membri. La sua funzione è cruciale per garantire che le regioni e le città possano esprimere opinioni sulle politiche europee che le riguardano. È quindi fondamentale che i rappresentanti siano selezionati in modo trasparente e con criteri definiti, e che rendano conto del proprio operato per assicurare una voce autorevole delle autonomie locali nelle sedi europee.
Il mese scorso, i consiglieri del Team K – Paul Köllensperger, Alex Ploner, Franz Ploner e Maria Elisabeth Rieder – hanno presentato un’interrogazione regionale (n. 55/XVII) per ottenere chiarimenti sul processo di nomina e sull’attività svolta dai rappresentanti della Regione presso il CdR. Dopo una risposta insoddisfacente dalla Giunta regionale, nei giorni scorsi è arrivata anche la risposta della Giunta provinciale di Bolzano all’interrogazione (n. 415/24-XVII) presentata dal Team K sullo stesso tema.
Coinvolgimento del Consiglio provinciale
La Giunta provinciale ha dichiarato che il coinvolgimento del Consiglio provinciale nelle nomine non è previsto dalle normative vigenti. Tuttavia, questa posizione è discutibile: il Consiglio provinciale, in quanto organo preposto all’indirizzo politico, potrebbe legittimamente occuparsi delle designazioni di concerto con la Giunta. A livello nazionale, la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali partecipa attivamente a queste designazioni, dimostrando che il coinvolgimento degli organi legislativi non solo è possibile, ma anche auspicabile per garantire una rappresentanza democratica.
Criteri di selezione opachi
Secondo la Giunta, la scelta del rappresentante è stata guidata dalla ricerca di una figura capace di coordinare azioni congiunte e di rappresentare efficacemente gli interessi delle autonomie di Trento e Bolzano. Tuttavia, non sono stati forniti dettagli sui parametri di selezione adottati. Rimangono incerti aspetti fondamentali come la valutazione di competenze specifiche, motivazione, tempo disponibile, capacità di dialogo, visione strategica e apertura mentale. La mancanza di trasparenza in questo processo lascia spazio a perplessità.
Relazione sull’attività svolta
Anche sull’attività condotta dal rappresentante presso il Comitato delle Regioni, la Giunta ha evitato di fornire informazioni concrete. Non sono stati condivisi dati sui pareri elaborati, sulla partecipazione alle sedute, sulle iniziative di raccordo con altri rappresentanti o sugli obiettivi perseguiti. Questa vaghezza contraddice le dichiarazioni di trasparenza e mina la fiducia nell’effettivo contributo della Provincia di Bolzano al processo decisionale europeo.
Alex Ploner: “Serve un cambio di rotta per una partecipazione più democratica e responsabile”
“La risposta della Giunta evidenzia lacune preoccupanti sia sul piano del coinvolgimento istituzionale sia su quello della trasparenza. Il ruolo del Consiglio provinciale viene sistematicamente indebolito, ignorando la sua funzione di indirizzo politico. Al tempo stesso, la mancanza di criteri chiari e di rendicontazione sull’attività del nostro rappresentante al Comitato delle Regioni solleva dubbi sull’efficacia e sull’autorevolezza della nostra autonomia in sede europea. È necessario un cambio di rotta per garantire una partecipazione più democratica e responsabile, all’altezza delle aspettative dei cittadini e delle sfide che ci attendono,” ha dichiarato Alex Ploner, componente della commissione legislativa regionale che si occupa dei temi europei.